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Milleproroghe e contratti precari in scadenza negli enti di ricerca: è emergenza!

Le richieste del segretario generale della FLC CGIL ai ministri Patroni Griffi e Profumo.

23/12/2011
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Per la FLC è indispensabile rilanciare stabilizzazioni e nuovo reclutamento in mancanza del quale enti di ricerca e università vedranno pregiudicata la loro missione istituzionale. Con due note indirizzate ai Ministri della Funzione pubblica e del Miur chiediamo di prorogare la scadenza dei termini per le richieste di assunzione negli enti pubblici di ricerca e di consentire la proroga dei contratti precari.

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Roma, 22 dicembre 2011

Dott. Filippo Patroni Griffi
Ministro per la Pubblica Amministrazione
e la semplificazione

Gentile Ministro,

La fase drammatica in cui versa il Paese stretto nella morsa di una crisi economica senza precedenti e pressato da impegni assunti in campo internazionale rischia di avere effetti drammatici sull'occupazione non solo nei settori privati ma anche nei settori pubblici.

Come lei sa negli enti pubblici di ricerca e nelle università il turn over è già stato drasticamente ridotto mentre i vincoli sulla spesa per il personale a fronte dei tagli degli ultimi anni sono diventati soffocanti. In sostanza, pur in presenza di una gestione finanziaria corretta, le amministrazioni hanno visto ridursi enormemente la capacità assunzionale anche in presenza di risorse disponibili in bilancio.

Sarebbe necessario, nell'interesse del Paese, che nelle misure  per la crescita, di cui purtroppo ancora non c'è traccia, si avviasse un nuovo reclutamento in mancanza del quale enti di ricerca e università vedranno pregiudicata la loro missione istituzionale.

In questa sede vogliamo però richiamare la sua attenzione su alcune emergenze che richiedono una risposta immediata.

Negli enti di ricerca, a causa di un meccanismo inutile quanto barocco, le assunzioni già previste sulla base del turn over 2009 sono state subordinate a ben tre autorizzazioni: del Suo Ministero, del Ministero del Tesoro e del Ministero dell'Istruzione Ricerca e Università. Il risultato è che l'unico reclutamento possibile è stato posticipato di mese in mese a causa del ritardo delle citate autorizzazioni. Il decreto interministeriale è stato, alla fine, emanato nel mese di ottobre ponendo un termine strettissimo per procedere con gli adempimenti amministrativi. Il rischio è che molti enti non riescano a rispettare questa scadenza perdendo preziosi posti di lavoro, ancora più importanti in un contesto di grave crisi come quello attuale.

Come organizzazione sindacale nell'interesse del personale e delle amministrazioni le chiediamo di intervenire affinché si proroghino i termini per le richieste di assunzione da parte degli enti e per le graduatorie attive onde evitare che gli enti perdano questa importante occasione.

Esiste poi l'emergenza dei contratti a termine in scadenza. Il blocco delle assunzioni ha prodotto un aumento (prevedibile) del numero di contratti precari dopo che per un breve periodo avevano iniziato a ridursi anche grazie alle stabilizzazioni.

E' fondamentale garantire continuità a questi rapporti di lavoro nell'interesse delle persone ma anche delle istituzioni che, in mancanza, si troverebbero senza preziose competenze.

Alla luce di queste ovvie considerazioni restiamo basiti di fronte all'atteggiamento di chiusura da parte di alcune amministrazioni, totalmente infondato dal punto di vista giuridico, circa la possibilità di prorogare i contratti a termine attraverso un accordo decentrato.

Il Suo Ministero ha già chiarito con parere datato 21 12 2009 che l'articolo 5, comma 4-bis, del d.lgs. 368/2001 che facoltizza le parti sociali a derogare attraverso la contrattazione collettiva ai limiti di durata dei contratti a termine trova applicazione anche nella pubblica amministrazione.

La norma, come si afferma nel parere, poggia sul presupposto che “l’elaborazione condivisa con le parti sociali di interventi e deroghe sulla tematica del lavoro flessibile rappresenti la sede giusta atta a garantire un equo bilanciamento tra l’esigenza di un ulteriore utilizzo da parte del datore di lavoro e la sostenibilità della flessibilità da parte del lavoratore”. Si tratta quindi di uno strumento pensato dal legislatore per consentire alle parti di valutare insieme le ragioni oggettive che giustificherebbe la deroga alla legge. Certamente, tra questi presupposti, si può individuare la prospettiva di un concorso pubblico già bandito o da bandire oppure la necessità dell'amministrazione di avvalersi delle professionalità impiegate con contratti a termine che fronte della mancanza di prospettive per il blocco del turn over o per la coincidenza degli altri citati vincoli rischiano di venire meno.

In ogni caso rappresenta uno strumento nella disponibilità delle parti utilizzabile a vantaggio dei singoli lavoratori e delle amministrazioni. Sulla base di questa norma sono stati firmati molti accordi che hanno permesso di salvaguadare posti di lavoro e funzioni fondamentali nelle amministrazioni.

Accade troppo spesso, però, che singoli enti o università si nascondano dietro la necessità di ulteriori autorizzazioni da parte del Suo Ministero forse perché preoccupati da possibili successive censure. La questione quindi non è di natura giuridica, essendo la norma di legge chiara anche senza ulteriori precisazioni ma forse di volontà politica.

Sarebbe singolare se proprio il suo ministero entrasse in contraddizione con se stesso offrendo diverse interpretazioni di una normativa che già è stata oggetto di nota ufficiale. Ci aspettiamo quindi che dal Ministero che rappresenta e quindi dal Governo non vengano ostacoli all'utilizzo di uno strumento che nei prossimi mesi rischia di diventare, in mancanza nuovo reclutamento, fondamentale per le gli enti di ricerca, le università e tutta la pubblica amministrazione.

Ferma restando la nostra disponibilità al confronto le porgiamo distinti saluti.

Il Segretario Generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo

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Roma, 20 dicembre 2011

Al Ministro Francesco Profumo
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

Gentile Ministro,

come Lei sa, il bene più prezioso dei nostri enti di ricerca sono le capacità e le competenze delle persone che in essi operano. Il nuovo reclutamento e la stabilizzazione dei precari sono pertanto una priorità assoluta in questo settore.

Purtroppo, negli ultimi anni, per una scelta sciagurata del precedente governo, le assunzioni e le stabilizzazioni sono state praticamente azzerate. Non solo è stato ridotto al 20% il turn over ma attraverso un meccanismo inutile quanto barocco le assunzioni per le quali le risorse erano già nella disponibilità degli enti sono state subordinate a ben tre autorizzazioni: del Suo Ministero, del Ministero del tesoro e del Ministero della funzione pubblica. Il risultato è che l'unico reclutamento possibile è stato posticipato di mese in mese a causa del ritardo delle citate autorizzazioni. Il decreto interminsteriale è stato alla fine emanato nel mese di ottobre ponendo un termine strettissimo per procedere con gli adempimenti amminstrativi. Il rischio è che molti enti non riescano a rispettare questa scadenza perdendo preziosi posti di lavoro, ancora più importanti in un contesto di grave crisi come quello attuale.

E' opinione del nostro sindacato che le norme attuali siano assolutamente incompatibili con le priorità dei nostri enti di ricerca. Altro dovrebbe essere il modello: risorse investite nel reclutamento, gestione a budget, superamento dell'inadeguato concetto di dotazione organica e di turn over e programmazione almeno triennale.

Nell'immediato riteniamo imprescindibile che il Ministero garantisca la proroga dei termini per consentire a tutti gli enti di sfruttare questa importante occasione.

Certi della sua attenzione e in attesa di un confronto approfondito sulla ricerca pubblica, Le inviamo cordiali saluti.

Il Segretario Generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo