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Molte le contraddizioni nel parere della Funzione Pubblica al CNR ma una importante precisazione

Un commento sul parere al Cnr.

14/04/2008
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L’ultimo parere al CNR del Dipartimento Funzione Pubblica, si configura come l'ennesimo tentativo di interpretare in modo restrittivo le norme sulla stabilizzazione.

Infatti, nel parere si afferma che il termine stabilizzazione non avrebbe valenza giuridica. Peccato che nella Direttiva n° 7 del 30 aprile 2007 e nello stesso parere le procedure di stabilizzazione siano considerate modalità speciali e riservate di assunzione.

Singolare, poi, che si parli di possibilità di proroga dei contratti degli aventi diritto alla stabilizzazione quando è evidente che la norma del comma 519 della Legge Finanziaria 2007 configura un obbligo di mantenimento in servizio e non una facoltà.

Per quanto riguarda la posizione già assunta dalla Funzione Pubblica, circa l’interruzione dei contratti a termine degli stabilizzandi, e da noi fortemente contestata, si registra un significativo cambiamento. Infatti, si chiarisce alle amministrazioni che l’interruzione dei contratti:

  • a) avviene al momento dell'assunzione a tempo indeterminato;

  • b) si realizza sulla base di una risoluzione consensuale;

  • c) è necessario, contestualmente, definire tutte le situazioni pendenti. Quindi le ferie non godute dovranno essere retribuite e il tfr liquidato.

Da questo punto di vista si risponde ad una esplicita richiesta che il sindacato aveva avanzato nell'ultimo incontro avuto con i dirigenti dell'ufficio UPPA.
In conseguenza di questa precisazione alcuni Enti di Ricerca, che hanno previsto la procedura delle dimissioni volontarie dovranno rivedere le determinazioni assunte.

Come FLC Cgil riteniamo che, a parte il necessario chiarimento di aspetti procedurali ineludibili (sui quali peraltro si registrava una grave assenza dello stesso ufficio peraltro solerte nel dare invece interpretazioni restrittive delle norme), siano ben altri gli interventi necessari.

In particolare, è urgente che venga definito il percorso autorizzatorio rispetto alle assunzioni previsto dal “milleproroghe” che non potrà che configurarsi, per quanto ci riguarda, come una procedura snella per non compromettere l'autonomia degli enti.

Roma, 14 aprile 2008

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