Il personale degli Enti Pubblici di Ricerca in presidio il 30 maggio a Roma
Appuntamento dalle 11 alle 13 davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Le organizzazioni sindacali proclamano lo stato di agitazione del personale.
Assemblea nazionale unitaria degli enti pubblici di ricerca: proclamato lo stato di agitazione.
Indetto un nuovo presidio il prossimo 30 maggio dalle 11 alle 13
presso il Ministero dell’Economia e Finanze, via XX Settembre, Roma
La partecipata Assemblea del personale degli enti pubblici di ricerca, svoltasi a Roma presso l’ISTAT lo scorso 11 maggio e seguita in videoconferenza da tutt’Italia, ha messo in luce, ancora una volta, le difficoltà che il settore sta attraversando.
Le trattative per il rinnovo del CCNL 2019-2021 non possono prescindere dalla soluzione del problema del mancato finanziamento aggiuntivo per la valorizzazione professionale del personale degli enti non vigilati dal MUR, né dalla piena disponibilità delle risorse aggiuntive già attribuite per il personale degli enti vigilati dal MUR nella Legge di bilancio 2022.
Come emerso nel corso della discussione, nessuna riforma dell’ordinamento professionale, oggi in discussione all’Aran, potrà essere portata a termine senza un miglioramento rispetto alla situazione attuale e quindi con una reale valorizzazione del personale: ciò non può prescindere dal riconoscere la specificità del lavoro che si svolge negli EPR che, oltre gli aspetti ordinamentali, implica la necessità di adattamenti anche rispetto alla maggior flessibilità richiesta alla prestazione lavorativa, come ad esempio i necessari interventi di manutenzione sull’attuale art. 58 e sulla normativa contrattuale del lavoro agile e da remoto.
L’Assemblea ha evidenziato come tutte le problematiche sopra ricordate hanno una radice comune: lo scarso riconoscimento da parte della politica del valore strategico della ricerca per la crescita del Paese e rispetto agli scenari di crisi quali, ad esempio, quelli connessi al cambiamento climatico o, da ultimo, la pandemia.
Vista la mancanza di atti concreti che mostrino una reale volontà di imprimere una svolta alla situazione attuale rispetto al rinnovo del CCNL, occorre far sentire alta la propria voce e pertanto le scriventi OO.SS. proclamano lo stato d’agitazione di tutto il personale degli Enti pubblici di ricerca e, dando seguito all’iniziativa di protesta del 7 marzo scorso presso il Ministero della Funzione Pubblica, indicono un’assemblea\presidio, il prossimo 30 maggio, dalle ore 11 alle 13 a Roma, presso il Ministero dell’Economia e Finanze, via XX Settembre:
- per il superamento della discriminazione del personale degli enti di ricerca non vigilati dal MUR attraverso l’inserimento di un emendamento nell’iter di conversione in legge del DL n.44 del 22 aprile 2023, che assegni le risorse aggiuntive per la valorizzazione professionale analogamente a quanto già previsto dalla legge di bilancio 2022 per il personale degli EPR vigilati dal MUR.
- per una revisione dell’ordinamento professionale che valorizzi davvero il personale del settore della ricerca e che renda effettivamente esigibili nel CCNL le norme per le progressioni professionali del personale.
- Per l’utilizzo delle risorse aggiuntive nella piena titolarità del CCNL
La mobilitazione proseguirà fino al raggiungimento di risultati concreti.
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