CNR: successo del presidio con i Precari Uniti Cnr
La FLC CGIL ricorda al CdA che stabilizzare il personale precario è un dovere.
La FLC CGIL nei giorni scorsi, dopo aver ricevuto la proposta di Piano di Fabbisogno (PdF) 2017-2019, non ritenendolo ancora sufficiente a dare risposte al personale precario e ad utilizzare le nuove norme introdotte dalla Riforma Madia, aveva chiesto un incontro urgente prima della Delibera del CdA.
Nell’incontro, tenutosi il 24 luglio 2017, la delegazione del CNR si è impegnata a chiarire i punti sollevati dalla FLC CGIL affinché, nella riunione del Consiglio di Amministrazione di oggi 25 luglio, il PdF fosse modificato e in linea con gli impegni assunti dal Presidente, il 20 giugno scorso, davanti una platea di 500 precari e alle Organizzazioni Sindacali riunite.
Il presidio, organizzato in Sede Centrale con i PrecariUnitiCNR, ha visto la partecipazione massiccia del personale dell’Ente, precario e non. Una delegazione è stata ricevuta dal CdA; nell’incontro sono state evidenziate le criticità del PdF nonché l’applicazione del D.Lgs. 75/2017 art.20 c.8 (proroga TD e AdR fino al 2020).
In particolare, la FLC CGIL, pur valutando positivamente lo sforzo fatto dall’Amministrazione per implementare la prima bozza di PdF, presentata il 7 luglio (dove erano previsti solo 128 posti), giudica il testo ricevuto più che un Piano di Fabbisogno, un piano assunzionale.
L’Ente ha considerato vincolante solo l’equilibrio di Bilancio, senza tener in conto le innovazioni introdotte dal D.Lgs 218/16, in particolare le possibilità aperte dall’Art.9.
Il PdF presentato, infatti, quantificava i costi, ma non entrava nel dettaglio delle modalità e dei criteri con le quali intendeva procedere con l’applicazione delle norme del D.Lgs. 75/2017 art. 20 commi 1 e 2, per la stabilizzazione già nel 2018. Inoltre, non era chiaro come l’Ente intendesse applicare il comma 2.
Il numero totale di posti previsti nel PdF per il triennio 2017-2019 è di 265, un numero assolutamente incongruo rispetto al reale fabbisogno dell’Ente, un numero addirittura inferiore anche alle cessazioni effettive stimate nel medesimo periodo.
Il numero diventa addirittura irrisorio se confrontato con i 2.634, stimati dalla stessa Amministrazione che riguarda gli aventi diritto alla stabilizzazione secondo l’art. 20 c 1 e 2 del D.Lgs. 75/2017.
Nel corso dell’audizione con il CdA, tuttavia, il Presidente ha informato la delegazione che nel PdF oggi deliberato erano state recepite le richieste per l’applicazione, già a partire dal 2018, delle norme del D.Lgs 75/17.
La FLC CGIL auspica con forza che il CNR mostri maggiore incisività nel presentare la richiesta per l’incremento del FOE necessario all’applicazione dei commi 1 e 2.
Il CNR avrebbe tutte le carte in regola per una richiesta più forte e decisa ed è quello che ci si aspetta dal principale Ente di Ricerca pubblica italiano.
Resta immutato l’impegno e la mobilitazione della FLC CGIL a tutela dei Precari con l’obiettivo della definitiva stabilizzazione per tutti, nessuno escluso.