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ISPRA: inaccettabile qualsiasi espulsione di personale precario!

L’informativa alle organizzazioni sindacali del Direttore Generale dell’ISPRA dello scorso 26 maggio 2017 è stata un vero e proprio avviso di licenziamento per i tanti lavoratori precari dell’Istituto!

29/05/2017
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FLC CGIL - FIR CISL - UIL RUA - ANPRI

Comunicato unitario

Bernardo De Bernardinis, Commissario Straordinario ISPRA nonché ex Presidente dell’Istituto, ha annunciato in diretta streaming durante l’incontro con le OO.SS. le sue dimissioni entro la fine del mese. Alla base di questa decisione è la totale assenza di riscontri positivi da parte del Ministero vigilante. L’ultimo atto del suo mandato sarà l’assestamento di bilancio, confermando quello consuntivo, volto a garantire gli obiettivi istituzionali e sul problema del precariato ad assicurare la permanenza in servizio nel rigoroso rispetto dei limiti di legge, non garantendo quindi la proroga di tutti i contratti.

Per quanto possibile, un quadro molto più drammatico è stato delineato dal Direttore Generale  Laporta (prossimo Presidente ISPRA: il decreto è stato firmato lo scorso lunedì) che si è dilungato in dettaglio sugli aspetti legati ai problemi finanziari dell’istituto con i conseguenti pesanti riflessi sul funzionamento per quanto riguarda le attività e i ruoli e compiti da svolgere, ma anche le ripercussioni che queste difficoltà comportano sul piano assunzionale, in altre parole confermando sul problema del precariato, l’impossibilità di prorogare tutti i contratti in scadenza.

Su questo ultimo aspetto ha disquisito a lungo sia sugli aspetti legati alle diverse forme di tipologia di precariato “attualmente” presenti ma anche soprattutto sull’impatto negativo che i vincoli posti dall’ultima sentenza del Giudice del Lavoro, con tanto di condanna pagamento del risarcimento del danno per un importo pari a 400.000 €, pongono all’azione dell’Istituto.

La situazione prospettata dall’amministrazione e le motivazioni addotte sono per le OO.SS. assolutamente inaccettabili, tanto più a ridosso della emanazione della riforma del TU sul Pubblico Impiego del Ministro Madia. A fronte delle possibilità prospettate dalla norma per il superamento del precariato storico nella PA tramite la stabilizzazione del personale, tenuto conto anche del numero di precari (93), la scelta di mandare a casa il personale precario dell’Istituto è inconcepibile! Un tale comportamento da parte dell’Amministrazione genererà forzatamente l’avvio di contenziosi che vedranno ISPRA soccombente e dunque con un ulteriore aggravio della sua già difficile situazione economica.

L’intervento del Direttore Generale, presidente in pectore, nella sua complessità, è parso più l’intervento di un commissario liquidatore che quello di chi si appresta ad assumere un incarico importante per l’Istituto e per il Paese, visto che sarà presidente anche del SNPA (Servizio Nazionale per la Protezione Ambientale), preoccupato dell’unico obiettivo di fare quadrare il bilancio, per rilanciare la ricerca. Emerge un quadro di scarsa interlocuzione con il Ministero vigilante che finisce per scaricare sul personale i costi dei tagli operati al bilancio dell’ISPRA fin da quando si è costituito!

Le OO.SS. ritengono inaccettabile questa prospettiva e strumentali le motivazioni addotte dall’ente circa i vincoli normativi che si frapporrebbero al mantenimento dei precari in servizio, visto che la riforma del TU lo consente nelle more della stabilizzazione. Stiamo parlando di lavoratori precari di lungo corso, che hanno abbondantemente superato i 3 anni di servizio e che non possono essere per questo lasciati senza lavoro. Giusta la rivendicazione di maggiori risorse nei confronti del Ministero dell’Ambiente per il rilancio dell’ISPRA e dell’SNPA, battaglia che siamo disponibili a sostenere, ma per la quale è necessario togliere qualsiasi equivoco, a partire dal  prospettato  licenziamento dei lavoratori precari.

Il prossimo 1 giugno, alle ore 10,00, si terrà, come richiesto dalle OO.SS., un tavolo di confronto per valutare bene il quadro prospettato dal direttore generale e individuare soluzioni per il mantenimento in servizio del personale precario dell’Istituto.

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