Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Ricerca » Stato della ricerca pubblica in Italia: audizione alla VII Commissione Cultura del Senato dei sindacati confederali

Stato della ricerca pubblica in Italia: audizione alla VII Commissione Cultura del Senato dei sindacati confederali

Il comunicato unitario di FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA.

14/03/2014
Decrease text size Increase  text size

L’11 marzo scorso ha avuto luogo l’Audizione presso la VII Commissione del Senato a suo tempo richiesta unitariamente da CGIL FLC, CISL FIR e UIL RUA.

All’audizione, presieduta dal Presidente della Commissione Senatore Andrea Marcucci e successivamente dal vice Presidente Senatore Fabrizio Bocchino, erano presenti numerosi Senatori dei diversi schieramenti politici.

I relatori di parte sindacale (Sinopoli, De Biase, Civica), rispondendo alle domande poste della Commissione in un documento preventivamente inviato alle organizzazioni sindacali, hanno fatto un quadro di sintesi delle principali criticità che affliggono gli Enti Pubblici di Ricerca e delle situazioni specifiche dei singoli Enti.

Fra i punti di maggiore rilievo:

  • la mancanza di una Governance unitaria di ciò che dovrebbe costituire il sistema nazionale della ricerca pubblica, che continua invece a scontare la mancanza di strategie d’azione unificanti e la storica frammentazione fra gli enti vigilati dal MIUR e quelli degli altri ministeri;
  • la costante diminuzione del finanziamento pubblico alla Ricerca e la sua contraddizione con l’obiettivo di una partecipazione attiva a Horizon 2020, considerata impropriamente l’unica fonte di finanziamento della Ricerca, a fronte di un’altrettanta progressiva diminuzione del personale strutturato;
  • la necessità di sostenere la ricerca fondamentale, indispensabile fonte di nuova conoscenza alla base delle applicazioni del futuro;
  • il grave problema della precarietà e l’urgenza di risposte utili al suo superamento, la debolezza degli strumenti legislativi a disposizione per dare risposte positive, in un contesto in cui le risorse assunzionali, che non gravano sui conti pubblici, sono sottoposte ai vincoli sul turnover della P.A;
  • l’evidente necessità di avviare un piano straordinario di assunzioni, stante l’esiguo numero del personale addetto alla ricerca, insufficiente per il raggiungimento degli obiettivi riposti nella partecipazione a Horizon 2020;
  • rendere esigibili gli strumenti contrattuali per consentire percorsi di stabilizzazione tipo tenure-track;
  • la eccessiva ingerenza della politica sugli assetti e sulle scelte dei vertici degli enti;
  • la possibilità di definire piani pluriennali, triennali o quinquennali, per gli enti, che non siano modificabili al cambiare dei Governi;
  • le eccessive ingerenze legislative nell’autonomia degli Enti, attraverso norme a volte contraddittorie, che ne limitano l’efficienza nel perseguimento degli obiettivi istituzionali ed equiparano erroneamente gli enti al resto della pubblica amministrazione;
  • i problemi del personale, le cui figure professionali (ricercatore, tecnologo, nonché tecniche e amministrative) sono definite esclusivamente nel CCNL e che rischiano di essere cancellate dalla riforma della contrattazione nella Pubblica Amministrazione (DLgs 150/2009), non rispettosa delle relative peculiarità;
  • i rischi di una spaccatura nel personale che vi deriverebbero dall’introduzione dello stato giuridico dei ricercatori, e che non risolve i problemi di osmosi delle professionalità fra i diversi soggetti di un Sistema nazionale della Ricerca, tutto da costruire e non limitato a Università ed EPR, risolvibili invece attraverso strumenti contrattuali trasversali di equiparazione;
  • il recupero dell’autonomia degli Enti e l’avvio di un sistema di valutazione che tenga conto delle relative mission, ben diverse da quella dell’Università, per la quale sono stati costruiti i criteri della VQR dall’ANVUR;
  • il superamento delle disfunzioni indotte nei singoli Enti dai vari processi di riordino;
  • la salvaguardia delle specificità e delle professionalità del Personale che a seguito dello scioglimento di Enti di ricerca si trova allocato in altre realtà.

Nella replica dei Senatori Di Giorgi, Tocci e Bocchino è stato precisato che è intenzione della VII Commissione del Senato giungere alla redazione di un documento conclusivo attraverso il quale poter incidere sulle politiche del Governo.

Il dibattito ha inoltre evidenziato il ruolo insufficiente del MIUR nell’azione di coordinamento della ricerca pubblica e del quale deve essere rivista l’impostazione, preso atto che le varie riforme hanno aggravato la situazione degli Enti.

La VII Commissione si farà carico di chiedere un impegno immediato e incisivo del Governo per arginare la dispersione del capitale umano che, in relazione alle problematiche del precariato, richiede interventi coraggiosi volti anche ad abbattere le limitazioni sul turnover.

Nel panorama della riorganizzazione dell’apparato statale è necessario e urgente, infine, pervenire a una forma di Governance che dia indirizzi generali sulla ricerca, collocabile nella Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Nel corso dell'audizione la FLC CGIL ha consegnato alla Commissione un dossier sulla Ricerca, che alleghiamo.