Riordino dell'Istituto Superiore di Sanità. Potevano chiamarlo direttamente taglio
È arrivato l'ennesimo riordino di un ente di ricerca che in verità cela solo dei tagli. La FLC contrasterà un provvedimento dannoso per l'istituto, per il suo personale e per le politiche della salute e della prevenzione nel nostro Paese.
Il riordino dell’Iss si è finalmente palesato.
Lo schema di decreto legislativo proposto dal Consiglio dei ministri sarà inviato alla Conferenza unificata e alle Commissioni parlamentari per un parere. La sua versione definitiva darà luogo a un nuovo Statuto per l’Iss ed inizierà quindi la delicata fase della stesura dei regolamenti attuativi che avranno un impatto diretto sulla missione dell’ente e sull’organizzazione del lavoro.
Gli elementi portanti di questo schema sono le stesse parole chiave che distinguono le azioni di questo governo:
- riduzione delle risorse economiche
- riduzione delle dotazioni organiche
- riduzione dell’autonomia
La ridefinizione del rapporto di controllo e vigilanza da parte del Ministero della Salute non va di pari passo con la riaffermazione del ruolo di ente di ricerca per il nostro istituto: l’Iss viene citato come “ente pubblico che svolge un fondamentale ruolo di tutela della salute pubblica” ma la parola “ricerca” riferita all’Iss non è mai presente.
Lo schema di decreto di riordino è costruito, dal punto di vista legislativo, sulla base di assunzioni del Collegato lavoro (Legge 183 del 4/11/2010) e dalla finanziaria 2007 (Legge 296 del 27/12/2006). Dal Collegato Lavoro deriva le richieste di riduzione economica e di dotazioni organiche mentre dalla finanziaria 2007 (Legge 296 del 27/12/2006) estrae delle indicazioni di razionalizzazione delle risorse umane ed economiche che vengono indicate per i Ministeri e che nello schema di decreto sono applicate all’Iss considerandolo alla stregua, appunto, di un Ministero e non di un ente di ricerca.
La riduzione delle dotazioni organiche del personale di supporto (gestione risorse umane, sistemi informativi, servizi manutentivi e logistici, affari generali, provveditorati e contabilità) viene applicata tout court senza considerare che la ricerca senza il personale che la supporti non può essere condotta in modo efficace.
La prevista riallocazione del personale nelle strutture dell’Iss che offrono servizi a terzi spinge a pensare che la “organizzazione e la fusione delle strutture tecnico-scientifiche” sarà più ispirata dall’esigenza di avere strutture che vendano servizi anziché strutture con obiettivi di ricerca con impatto sulla salute.
La creazione della Scuola superiore della sanità pubblica, pur nella scelta felice del termine “sanità pubblica” contro una tendenza generalizzata a rendere tutto privato, è comunque vincolata a linee programmatiche fissate dal Ministro della Salute con modalità di vigilanza esercitate con ispezioni e verifiche disposte dal Ministro stesso.
Infine la presenza di un solo esperto (da notare come non venga utilizzata la parola “ricercatore”) eletto dai ricercatori dell’Iss nel Comitato scientifico: la complessità e ricchezza culturale dell’Iss è ridotta ad un solo rappresentante che insieme ai due esperti di fiducia del Presidente parteciperà ai lavori del Comitato scientifico. Rimane una grande curiosità verso il contributo che potrà dare l’esperto nominato direttamente dalla Ministra Gelmini.
La preoccupazione maggiore è la riduzione della dotazione organica prevista dall’art. 4 comma c di questa manovra (chiamarla riordino non ci sembra appropriato). Ciò, sommato alle recenti norme restrittive sull’uso del turn-over, pregiudica la prospettiva di lavoro di precari e sotto inquadrati, proprio nel momento in cui si stanno espletando concorsi che, anche se in maniera inadeguata, avrebbero dovuto risolvere alcune situazioni di precariato decennale.
La FLC CGIL si impegnerà a livello locale e nazionale a difendere il posto di lavoro e la dignità dei lavoratori riaffermando la necessità che l’Iss possa svolgere il suo ruolo di ente di ricerca pubblico, in autonomia scientifica e con il sostegno dello Stato, per la tutela della salute di tutti.
Invitiamo iscritti, simpatizzanti, lavoratori e lavoratrici a partecipare all’assemblea aperta che si terrà mercoledì 5 ottobre alle 10 in aula Bovet. Questo incontro, che precede la manifestazione nazionale di lavoratori pubblici e della conoscenza che si terrà a Roma sabato 8 ottobre, darà l’avvio ad un percorso assembleare di discussione e confronto pubblico sugli effetti del riordino e sulle possibilità di intervento che il nostro sindacato attuerà con tutti gli strumenti a disposizione.