Settore Ricerca INAIL in sofferenza. Urgente intervenire sul modello organizzativo
Resoconto dell’assemblea del 30 settembre 2021.
Il 30 settembre si è svolta l’assemblea degli iscritti per fare il punto sulla situazione politico sindacale dell’ente, in relazione al modello organizzativo del Settore Ricerca, alla questione dei rientri in ufficio dopo l’emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio del 23 settembre 2021 e all’organizzazione interna della FLC CGIL.
La discussione è stata partecipata e ha offerto numerosi spunti di riflessione sulle difficoltà e le sofferenze del Settore Ricerca che riguardano la mancanza di personale all’interno dei laboratorio di ricerca, sul territorio ed amministrativo, la necessità di favorire le progressioni di carriera costantemente nel tempo e di annullare i sottoinquadramenti, gli approvvigionamenti di materiali e strumentazione, la mancanza di tecnologie utili all’espletamento delle attività di ricerca sperimentale, il carico di incombenze amministrative e gestionali che gravano sui ricercatori e tecnologi, la farraginosità delle procedure amministrative che rallentano i tempi di risposta del Settore Ricerca determinando alle volte una perdita di opportunità. Dall’ampia discussione è emerso un quadro estremamente problematico sul piano dell’organizzazione del lavoro del Settore che attualmente non risponde alle reali esigenze della ricerca e è emersa la necessità di una revisione del modello organizzativo che valorizzi la comunità scientifica interna, la sua autonomia e i processi di reale partecipazione alla programmazione delle attività con una semplificazione significativa di tutte le procedure (missioni, iter autorizzativi, acquisti, ecc.).
Sul rientro di tutti i lavoratori della P.A. previsto per il 15 ottobre i lavoratori hanno espresso la propria preoccupazione sulle condizioni con le quali sarà organizzato. L’Amministrazione, su sollecitazione unitaria, ha convocato una riunione per il 6 ottobre nella quale si affronteranno il tema del green pass e dello smart working. In quella sede chiederemo di adottare tutte le misure necessarie per garantire adeguati livelli di sicurezza.
Sullo smart working dall’assemblea è emersa l’indicazione di capitalizzare l’esperienza positiva di questi due anni che, al momento, attende un aggiornamento sul piano normativo. Il dibattito è aperto sul piano nazionale e in attesa di ulteriori provvedimenti normativi ci auguriamo che non si areni di fronte a visioni rigide e improduttive.