Ancora sull’incontro MI-Sindacati circa l’assegnazione delle risorse alle scuole: alcune criticità da superare
Per la FLC CGIL occorrono risorse certe e non aleatorie, criteri trasparenti, assegnazioni dirette e non a bando, l’estensione dell’organico covid oltre il 30 dicembre, maggiore libertà delle scuole nell’utilizzo dei fondi, potenziamento dell’organico del personale docente e ATA.
Per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022 il MI, come abbiamo anticipato nella notizia di ieri, ha previsto un impegno di risorse pari a 2.428,6 milioni di euro, così ripartite:
- 540 milioni per il “Piano Scuola Estate”
- 700 milioni per logistica, beni e servizio per l’avvio in sicurezza
- 400 milioni per risorse umane per potenziamento apprendimenti e avvio in sicurezza
- 142,5 milioni per un piano numerosità classi
- 646,1 milioni per fondi per la scuola digitale
Molte di queste risorse risultano già assegnate, altre lo saranno a breve: è il caso delle risorse del “Piano Scuola Estate” (in parte da spendere entro la fine del prossimo anno e in parte, i PON, su base pluriennale) e delle risorse per logistica e beni di cui 500 milioni saranno distribuiti secondo i parametri del Fondo di funzionamento mentre la rimanente parte (200 milioni) per l’edilizia scolastica leggera tramite la pubblicazione di un avviso a favore degli EE.LL.
In via sperimentale sono state assegnate delle risorse finalizzate a dare un supporto a quelle situazioni di “numerosità classi” in presenza di scuola con almeno cinque classi con più di 26 alunni.
Per quanto riguarda il cosiddetto “Organico Covid” i 400 milioni, finanziamento che deriva dalle economie del 2020/2021, sono stati distribuiti in funzione dell’incidenza del numero di alunni e della distribuzione delle classi con più di 23 alunni (70%) e in funzione dell’indice di fragilità calcolato dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI).
La nostra posizione
Pur riconoscendo gli sforzi economici messi in campo dal Ministero e del Governo non abbiamo potuto non contestare alcuni elementi di forte criticità: l’insufficienza e l’aleatorietà degli investimenti, l’opacità di alcuni criteri scelti per dare risorse aggiuntive come ad esempio quello legato alla numerosità delle classi, la modalità di distribuzione “a bando” delle risorse, modalità che, come nel caso dei PON ma non solo, richiede un notevole lavoro di preparazione e di gestione burocratica. Il Ministero ha di fatto perso un’occasione per sfruttare il recente DL Semplificazioni, riguardante appunto la Pubblica Amministrazione, ed individuare modalità di assegnazione dei finanziamenti alle scuole chiari, oggettivi e trasparenti legati alla complessità delle scuole.
Abbiamo apprezzato il cambio di politica rispetto ai criteri di distribuzione dei fondi per l’organico aggiuntivo straordinario (cosiddetto Organico Covid): bene la decisione di ricorrere a criteri oggettivi nazionali e non più, come lo scorso anno, alle singole richieste degli USR. Per questo, in base ad un principio di trasparenza, abbiamo richiesto un supplemento di dati che possa giustificare alcune scelte dell’Amministrazione, nello specifico abbiamo richiesto i dati relativi alla distribuzione del numero degli alunni e del numero di classi con più di 20 alunni con particolare riferimento alle classi quinte e a quelle con presenza di alunni con disabilità.
Sempre sull’organico Covid abbiamo rivendicato la necessità di andare oltre il termine della legge (30 dicembre 2021) prevedendo fin da ora proroghe fino al termine dell’attività didattica: inoltre abbiamo richiesto ulteriori investimenti per potenziare questo organico e soprattutto la possibilità di ampliare le finalità del suo utilizzo che per disposizione di legge è oggi limitato ad attività di recupero degli apprendimenti. Al contrario bisogna lasciare che siano le scuole a progettarne l’impiego con la possibilità anche di sdoppiare le classi.
Il fatto che, come riferito dal dott. Greco, le scuole nel 2020/2021 abbiano fatto ricorso a contratti temporanei, soprattutto per il personale ATA, deve indurre il Ministero ed il Governo a prevedere con urgenza un investimento che ampli l’organico ATA, fortemente ridotto dagli interventi di legge Tremonti-Gelmini.
Infine abbiamo richiesto che il riparto delle risorse destinate alla formazione del personale siano oggetto di contrattazione nazionale e territoriale.