Anticorruzione nelle scuole: emanate le linee guida
Entro il 30 maggio i dirigenti scolastici dovranno individuare le misure di prevenzione per le attività svolte nella scuola che l’ANAC considera tutte a rischio di corruzione.
Il 21 aprile l’ANAC ha pubblicato le linee guida per l’applicazione alle istituzioni scolastiche della legge 190/12 e del Decreto legislativo 22/13 sull’anticorruzione che tengono conto della entrata in vigore della cosiddetta “buona scuola”.
Due mesi fa, il primo marzo 2016, avevamo informato che l’ANAC aveva avviato una consultazione – chiusa l’8 marzo – sulle bozze di linee guida.
Le linee guida pubblicate differiscono dalle bozze sostanzialmente solo per lo spostamento dal 30 aprile al 30 maggio della scadenza dell’adozione dei documenti applicativi della legge 190/2012.
Avevamo invitato tutte le scuole a partecipare alla consultazione per far sentire la voce dei soggetti coinvolti.
Avevamo chiesto l’8 marzo al MIUR un incontro urgente, mai convocato, per evitare l’ennesimo errore di applicare pedissequamente alla scuola norme pensate per il resto della Pubblica Amministrazione.
Avevamo lamentato la totale irragionevolezza mostrata nel pretendere dalle scuole altri adempimenti burocratici, con conseguenti controlli e sanzioni, in un contesto mai toccato dal dilagare dei fenomeni corruttivi che ha caratterizzato altre pubbliche amministrazioni.
Avevamo ricordato che la scuola pubblica statale, per la sua costituzione formale e materiale e per la sua storia, organizza e realizza, dall’avvento della Costituzione, le sue attività in modo partecipato e trasparente e non ha bisogno di piani e programmi, di controlli burocratici e di misure preventive, ma di risorse e sostegno per svolgere bene le sue funzioni.
Ora sappiamo che, grazie anche al contributo del MIUR ricordato nel suo comunicato dal Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone, i processi che si progettano e realizzano nella scuola sono tutti a rischio corruttivo e che bisogna adottare le misure di prevenzione esemplificate nell’Allegato 1 nella “intensificazione delle ispezioni mediante il servizio ispettivo”, “pubblicazione sul sito internet della scuola”, “diramazione di circolari esplicative”, “somministrazione di questionari anonimi alle famiglie”.
Le altre indicazioni non sono che la ripetizione di quanto già è previsto dalla legge sulla determinazione preventiva da parte degli organi collegiali della scuola dei criteri che sono a monte delle decisioni.
Si consuma così una ulteriore ingiustizia a danno della scuola pubblica statale e dei suoi lavoratori che aggrava le già pesanti condizioni degli uffici e aumenta il già insopportabile sviamento dal loro lavoro dei dirigenti scolastici, nominati dall’ANAC responsabili della trasparenza.
Entro il 30 maggio 2016 i dirigenti scolastici, sentito il consiglio di istituto, dovranno adottare il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI) da aggiornare entro il 31 gennaio 2018 e poi annualmente.
Il PTTI dovrà contenere tutte le misure organizzative per la riduzione dei rischi corruttivi definiti dal Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) predisposto, sempre entro il 30 maggio 2016, dal Direttore Generale Regionale.
Le scuole dovranno istituire sulla homepage del proprio sito web la sezione Amministrazione Trasparente nella quale dovranno essere pubblicati tutti i documenti indicati nell’Allegato 2.
L’attività di vigilanza dell’ANAC, anche al fine dell’esercizio dei poteri sanzionatori, verrà avviata dal 1 settembre 2016.
Non lasceremo le scuole ad affrontare da sole questa ennesima emergenza scaricata su di esse dai burocrati di turno.