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Bozze linee guida ANAC: le attività a rischio corruttivo nelle scuole

A rischio di corruzione tutte le attività che si svolgono nelle scuole. Una linea da contrastare. La FLC invita le scuole a partecipare alla consultazione.

01/03/2016
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L’ANAC ha elaborato - a seguito dei lavori di un tavolo tecnico con il MIUR - una Bozza di linee guida per l’applicazione alle istituzioni scolastiche della legge 190/2012 e del Decreto legislativo 22/2013 sull’anticorruzione che tiene conto della entrata in vigore “della cosiddetta buona scuola”.

I principali contenuti della Bozza di linee guida

Le linee guida dell’ANAC  sottoposte a consultazione prevedono che:

  • Responsabili della Prevenzione della Corruzione (RPC) e della nomina dei referenti siano i Direttori degli Uffici Scolastici Regionali che dovranno predisporre i Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione (PTPC) da sottoporre all’approvazione del MIUR;
  • Responsabili della Trasparenza saranno i Dirigenti Scolastici che, sentito il Consiglio di Istituto, dovranno predisporre e aggiornare annualmente i Programmi Triennali per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI) nel rispetto del PTPC regionale, verificare costantemente il rispetto degli obblighi di pubblicazione nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito web istituzionale e pronunciarsi in ordine alle richieste di accesso civico;
  • I PTTI dovranno essere verificati – rispetto alla conformità con il PTPC – dai referenti del RPC di ambito territoriale (i dirigenti amministrativi dell’ambito territoriale provinciale) che saranno titolari del potere sostitutivo nei casi previsti dalla legge 190/2012.

Sia il PTPC che i PTTI dovranno essere adottati entro il 30 aprile 2016 mentre il termine per l’attuazione delle misure previste nel PTPC  decorre dal 1 settembre 2016. Le misure e gli obblighi di pubblicazione dei dati e delle informazioni contenuti nel PTTI sono efficaci dalla sua adozione. L’ANAC esercita le funzioni di vigilanza e il potere sanzionatorio in relazione ai termini di decorrenza.

Alle linee guida sono allegati gli obblighi di pubblicazione che riguardano tutti i procedimenti e gli atti di gestione delle risorse professionali e finanziarie effettuati dalla scuola.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha indicato all’interno della bozza di linee guida, come esemplificazione dei processi a maggior rischio corruttivo nella scuola praticamente tutte le attività. L’elenco allegato alla bozza di linee guida, solo per fare degli esempi, va dall’elaborazione del PTOF al Programma annuale, dalle iscrizioni alla formazione delle classi, dalla definizione degli organici agli incarichi del PTOF, dalla assegnazione dei docenti alla classi alle nomine dei supplenti, dagli scrutini ed esami ai corsi di recupero, dalla costituzione del comitato di valutazione alla incentivazione dei docenti, dall’adozione dei libri di testo a tutte le attività contrattuali.

Sulle linee guida l’ANAC ha aperto una consultazione on line che si chiuderà l’8 marzo 2016.

La posizione della FLC CGIL

L’applicazione della normativa anticorruzione alle istituzioni scolastiche deve tener conto della loro specificità e non può in alcun modo trasformarsi nell’ennesima molestia burocratica, in questo caso aggravata dal giudizio immotivato - mai verificato da casi concreti - della possibilità nella scuola di rischio di fenomeni di corruzione.

La  normativa per contrastare i gravi ed estesi fenomeni corruttivi che continuano a caratterizzare la gestione dei servizi e delle risorse pubbliche – per prevalente responsabilità dei politici - viene estesa alle scuole per il solo fatto che nella progettazione e realizzazione dei serviziscolastici viene esercitata la discrezionalità necessaria ad adeguarle ai bisogni dell’istruzione e della formazione dei cittadini.

Sulla questione eravamo già intervenuti oltre un anno fa quando avevamo ottenuto che il MIUR comunicasse agli Uffici Scolastici Regionali  - con la nota 276 del 29 gennaio 2014 -  che l’applicazione degli obblighi e degli adempimenti volti a prevenire la corruzione nella Pubblica Amministrazione e a favorire la trasparenza (compreso l’obbligo di  pubblicazione e trasmissione all’AVCP dei dati relativi alle gare) è subordinata alla definizione di opportune misure di adattamento alla complessa realtà delle istituzioni scolastiche. 

Si era dunque in attesa un apposito atto aggiuntivo, in corso di definizione, contenente tutte le indicazioni per l’applicazione delle norme alle scuola e la FLC CGIL, insieme a CISL e UIL Scuola, il 15 ottobre 2014, aveva presentato nel corso della discussione in Parlamento sul ddl 1577 (riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni) poi diventato legge124/2015 (la cosiddetta legge Madia) un emendamento finalizzato ad escludere la scuola pubblica statale  dalla integrale applicazione della normativa sulla trasparenza e sull’anticorruzione, prevedendo il rispetto della sua specificità.

A gennaio 2015 il MIUR era tornato sull’argomento limitandosi a richiamare l’obbligo per le scuole di invio all’ANAC dei dati relativi ai procedimenti di scelta del contraente per i contratti stipulati dalle scuole.

La proposta della FLC CGIL alle scuole

Come FLC CGIL invitiamo a partecipare alla consultazione segnalando che la scuola non può sopportare questo ennesimo, inutile e immotivato carico di incombenze e di responsabilità.

La trasparenza e la correttezza nelle scuole sono assicurate, oltre che dalla specifica normativa scolastica, dal controllo democratico costituito dagli organi collegiali, dalla partecipazione di genitori ed alunni, dal sistema di valutazione e da quello ispettivo  e dalle relazioni sindacali, situazione che non ha uguali nella pubblica amministrazione non ha bisogno di ulteriori obblighi burocratici.

Nelle scuole non esistono rischi di corruzione nello svolgimento delle sue attività, non esiste alcuna evidenza di fenomeni corruttivi - anzi esiste l’evidenza del contrario - e affermare che esiste un rischio da contrastare  è un insulto ai lavoratori che giornalmente e fra grandi difficoltà erogano un servizio indispensabile al Paese.

Invitiamo tutte le scuole a rispondere alla consultazione evidenziando come tutti gli obblighi introdotti, che dovrebbero avere origine dal Piano della Performance dalla cui applicazione è escluso il sistema di istruzione, non aggiungono nulla a quello che già fanno le scuole per garantire la Trasparenza e l’Integrità.

Proporremo anche al CSPI di prendere posizione sulla questione per difendere il sistema educativo di istruzione e formazione da un giudizio inaccettabile e da una molestia burocratica e per  far recedere anche il MIUR da una posizione che ha assunto senza alcun preventivo coinvolgimento delle scuole autonome e dello stesso CSPI.

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