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Deleghe legge 107/15: le ricadute sul lavoro del personale ATA della scuola, il nostro commento

La nostra scheda di approfondimento sui decreti legislativi 61, 65 e 66. In allegato i testi ufficiali e il fascicolo sulle otto deleghe.

26/05/2017
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Il Governo, il 7 aprile 2017, ha approvato in via definitiva gli schemi dei decreti legislativi previsti dalla legge 107/15. In conseguenza a quest’approvazione, l’emergenza e le criticità sui carichi di lavoro ATA continuerà a crescere. Infatti, i decreti attuativi delle deleghe, in perfetta continuità con la legge 107/15, indicano gli ATA solo come destinatari di misure passive e con invasioni di campo della legge nei confronti del CCNL. Di seguito la nostra scheda di commento.

Inclusione scolastica studenti con disabilità

Osservazioni sulle principali criticità

Il decreto attuativo non stabilisce un aumento della dotazione organica ATA, ma solo di redistribuire le unità esistenti da una scuola all’altra, mediante una modifica dei parametri/criteri di riparto previsti dal DPR 119/09. Ciò non è accettabile per le seguenti ragioni:

  • aumento nel numero degli alunni con disabilità;
  • presenza di un numero notevole di collaboratori con ridotte capacità lavorative;
  • presenza di studenti con disabilità nelle scuole del secondo ciclo d’istruzione: l’età e la corporatura degli studenti richiede la presenza di un numero maggiore di collaboratori da coinvolgere nell’assistenza di base.

Mancano risorse specifiche da impiegare nelle attività di assistenza e d’inclusione del personale ATA.

Commento e attualizzazione del profilo ATA nel rinnovo contrattuale

Stanziare le risorse per l’organico funzionale.
Attivare nel contratto l’inquadramento per l’Area AS (collaboratore dei servizi).
Aumentare le dotazioni organiche e rivedere i parametri.
I percorsi formativi, a partire dal personale neo-immesso in ruolo, devono essere stabiliti nel contratto, e dovranno essere finanziati a partire dai percorsi di attribuzione automatica delle posizioni economiche.
Vanno stanziate risorse finanziarie ad hoc per remunerare in modo specifico le attività di assistenza e d’inclusione.
Materie come la formazione, i compiti e le responsabilità connesse ai profili vanno ricondotte nel Ccnl.

Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale

Osservazioni sulle principali criticità

Il decreto legislativo prevede l’adozione e il potenziamento delle attività didattiche laboratoriali, il potenziamento del tempo scolastico, l’apertura pomeridiana delle scuole.
Principale criticità: insostituibilità degli assistenti tecnici in caso di assenza.
Mancanza di risorse aggiuntive, pur prevedendo il coinvolgimento di figure ATA nell’organizzazione dei percorsi.

Commento e attualizzazione del profilo ATA nel rinnovo contrattuale

Occorre: rideterminare i parametri di organico, tramite tabelle nazionali, in relazione all’incremento della didattica laboratoriale. La definizione degli organici degli assistenti tecnici da parte delle giunte esecutive non dà garanzia di trasparenza e imparzialità e di una visione generale delle necessità del sistema. Innalzare i profili professionali degli assistenti tecnici prevedendo gradualmente l’acquisizione del profilo di area C.
Stanziare risorse per remunerare il personale da coinvolgere nella didattica laboratoriale, nell’apertura pomeridiana delle scuole e nel potenziamento del tempo scolastico.

Sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6

Osservazioni sulle principali criticità

Il decreto legislativo nella gestione e funzionamento del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni non fa alcun riferimento al personale ATA, nello specifico, ai collaboratori scolastici coinvolti in questo tipo di servizio.

Commento e attualizzazione del profilo ATA nel rinnovo contrattuale

È indispensabile la presenza di una figura come il collaboratore scolastico dei servizi (attivazione area AS) nella gestione dei servizi di cura e assistenza di base, di accoglienza e integrazione e nell’assistenza alle disabilità, nonché dei servizi di accoglienza e integrazione degli alunni 0-6 anche di cittadinanza non italiana.
Valgono le stesse considerazioni di carattere generale fatte sull’inclusione degli alunni con disabilità.