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Piano di formazione triennale per il personale ATA: informativa al MIUR

Il Piano prevede il coinvolgimento di 90.000 unità di personale in tre anni riguardante tutte le professionalità.

08/06/2016
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Nell’incontro di informativa sulle tematiche ATA, in prosecuzione dei precedenti incontri tenutesi presso la Direzione generale del personale della scuola del MIUR, svoltosi mercoledì 8 giugno 2016, l’Amministrazione ha presentato alle organizzazioni sindacali una bozza di piano triennale di formazione per gli anni 2016, 2017, 2018.

L’informativa del MIUR

L’obiettivo è quello di coinvolgere tutte le professionalità ATA nei processi di innovazione al fine di migliorare la funzionalità organizzativa, didattica e progettuale delle istituzioni scolastiche.

Le iniziative formative saranno suddivise in tre fasi: incontri in presenza (12 ore di massima), laboratori formativi (sei ore divise in tre ore ciascuno), redazione di un elaborato finale (valido per 6 ore).
I destinatari saranno naturalmente i lavoratori delle tre aree professionali contrattuali (A, B, D).
Gli argomenti dei corsi avranno un tema comune declinato come “dalla cultura dell’adempimento alla cultura del risultato: il servizio pubblico.”
Poi, per ogni area professionale saranno individuati contenuti formativi specifici.
Il materiale didattico sarà in parte elaborato da un apposito Comitato Tecnico Scientifico nominato dal MIUR al fine di assicurare l’uniformità degli interventi.
I formatori dovranno essere in possesso di requisiti ritenuti essenziali, quali esperienza triennale di formazione nel contesto scolastico, competenze digitali/amministrative, abilità relazionale nella gestione dei gruppi.
Al termine del percorso sarà rilasciata una certificazione individuale che sarà utile anche ai fini dell’attribuzione delle posizioni economiche.

Le risorse complessive impegnate nei tre anni saranno di 9 milioni di euro.

La posizione della FLC CGIL

Come FLC CGIL abbiamo da molti anni denunciato l’assenza delle risorse per la formazione per tutto il personale della scuola. Pertanto il Piano non può che essere un fatto positivo stante la grave sottovalutazione finora dimostrata dall’Amministrazione nei confronti del personale ATA che non ha trovato posto nelle misure varate per la scuola con la legge 107/2015.

Naturalmente, se ciò non può che essere salutato positivamente, non possiamo per il resto accettare che, con la formazione del personale, si pensi di chiudere la questione ATA, nel senso che rimangono tutte in piedi questioni cruciali quali i tagli di organico, la riorganizzazione del servizio, la mancata revisione delle tabelle organiche, l’istituzione dell’assistente tecnico per le scuole del primo ciclo ecc.

Ci siamo riservati di avanzare le nostre osservazioni e di inviarle all’Amministrazione affinché i corsi abbiano un’impronta specificamente scolastica nell’ottica di un personale ATA organicamente inserito nella progettazione didattica e nella più complessiva comunità educante.