Posizioni economiche ATA: penalizzati dal blocco anche i facenti funzione
Gli assistenti amministrativi che sostituiscono i DSGA sono doppiamente danneggiati dal blocco.
Come se non bastasse, un'altra grave complicazione riguarda gli assistenti amministrativi, titolari di 2^ posizione economica, ottenuta antecedentemente a settembre 2011, che sono utilizzati con incarico per la sostituzione del DSGA. A questi facenti funzione, che hanno stipulato un contratto d'incarico successivo a tale data, viene bloccata comunque la posizione e viene loro richiesta la restituzione delle somme ricevute. Su questa vicenda impatterebbe anche l’effetto della normativa introdotta dalla legge di Stabilità 2013, da noi considerata illegittima.
Ci sono, infatti, pervenute segnalazioni di incaricati dagli Uffici Scolastici Territoriali, ai quali è stata bloccata la 2^ posizione (anche se presa nel 2009) e chiesta la restituzione di ingenti cifre poiché, essendo di ruolo da diversi anni come assistenti amministrativi percepiscono più dello stipendio iniziale di DSGA e, quindi, risulterebbero a debito. La conseguenza clamorosa è che per servire lo Stato non basta farlo gratis, ma si deve anche pagare! Chi, per di più, è anche reggente su altra scuola, lo fa senza nessuna retribuzione da oltre un anno.
Viene, quindi, danneggiato e umiliato proprio il personale che si assume più responsabilità, con un danno economico rilevante.
Dopo queste pesanti ricadute salariali, opererà con giusta ragione chi, avendo accettato di svolgere funzioni superiori, si dimetterà dall'incarico. Certo questo comporterà delle forti conseguenze anche sulla regolarità di funzionamento amministrativo e organizzativo, poiché si tratta di funzioni essenziali per la scuola, ma non si può accettare un comportamento così lesivo dei diritti da parte dell’Amministrazione.
È indispensabile ripristinare le posizioni organizzative essenziali e noi continueremo a sostenere questi lavoratori ATA con le opportune iniziative di tutela legale e con l’astensione da tali funzioni che, non essendo più riconosciute e retribuite, non sono più obbligati a fare. Il nostro sciopero offre l’opportunità di protesta anche a questi lavoratori.