Seminario FLC CGIL su nuovo Regolamento di contabilità. Online la webcronaca della giornata
Regolamento di contabilità, emergenze ATA, contratto: questi i temi al centro del dibattito con Rocco Pinneri, Carmela Palumbo, Francesco Sinopoli, Anna Maria Santoro.
Si è svolto il 27 novembre, a Firenze, un seminario promosso da FLC CGIL e Proteo fare sapere sul nuovo Regolamento di contabilità delle scuole, a cui hanno partecipato, numerosissimi, DSGA, Assistenti amministrativi e tecnici.
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Un appuntamento fisso per il nostro sindacato, che di solito si concentra sul programma annuale e sulla gestione amministrativa delle scuole, ma che quest’ anno si è soffermato in modo particolare sul nuovo regolamento di contabilità attualmente al vaglio del Consiglio di Stato.
La FLC CGIL, che ha già espresso i suoi pareri e dato il suo contributo in materia di Regolamento, ha costruito il seminario, insieme con Proteo, come importante momento di riflessione e di approfondimento, soprattutto in considerazione del fatto che il regolamento entrerà in vigore probabilmente nel gennaio 2019: da questo punto di vista si ha ancora a disposizione un lasso di tempo che può proficuamente essere utilizzato per evidenziarne le criticità e apportare le necessarie modifiche.
Il momento che stiamo vivendo si presenta con i caratteri di una vera e propria emergenza ATA, come sottolineano in apertura sia Doriano Bizzarri, Presidente di Proteo Toscana, sia Daniele Monticelli, segretario generale regionale FLC CGIL, particolarmente felici di ospitare questa iniziativa in un regione dove solo ieri è rientrato lo stato di agitazione proclamato il 7 novembre dal personale tecnico e amministrativo. Sono tante le difficoltà che affliggono questa grande parte di lavoro delle scuole completamente dimenticato dalla Legge 107 nel momento in cui si avverte invece la crucialità del lavoro ATA per la sostenibilità e la migliore qualità dell’offerta formativa della scuola.
Fra le relazioni previste in mattinata quella di Nando Tribi, DSGA di Fiorenzuola di Piacenza, che ha partecipato in prima persona alle fasi iniziali dei lavori per la modifica del regolamento di contabilità in una apposita commissione ministeriale che tuttavia non ha avuto modo di sviluppare i propri lavori in quanto arenatisi subito dopo un primo e unico incontro. Egli vede in questo spazio temporale che ci separa dalla pubblicazione del regolamento, una grande possibilità per migliorarlo.
Successivamente la relazione del DSGA Giuseppe Menditti evidenzia la complessità del lavoro di segreteria sottolineando come i vari tentativi di semplificazione non abbiano portato ad alcun risultato positivo.
Gli interventi dei partecipanti al Seminario restituiscono tutti il malessere delle segreterie scolastiche fatto di un lavoro stressante, con un sistema informatico (il SIDI) malfunzionante, nell’impossibilità di sostituire i colleghi assenti, i ritardi nei pagamenti, l’intervento improprio dei revisori dei conti in un campo che dovrebbe rimanere in capo all’autonomia della scuola. La sensazione generale è quella di essere lavoratori ritenuti fungibili mentre si è invece l’architrave amministrativo del funzionamento delle scuole.
La presenza dell’amministrazione centrale del MIUR in mattinata è stata assicurata dal Capo Dipartimento programmazione gestione risorse umane e finanziarie, dott.ssa Carmela Palumbo.
La dottoressa Palumbo, che ha ascoltato con attenzione le relazioni e gli interventi dal pubblico, ha sottolineato come molte delle problematiche sollevate dai lavoratori presenti in sala riguardassero il Sidi; è un dato di fatto che impone al MIUR di fare uno screening di tutte le procedure informatizzate. La stessa dottoressa Palumbo ha sottolineato come effettivamente la legge 107/2015, non prendendo in considerazione il lavoro ATA, non si sia fatta carico dell’impatto di gestione che essa stessa avrebbe avuto sul lavoro concreto delle scuole. Da qui la necessità di mettere in atto le misure necessarie a far fronte alle necessità discendenti da questa legge.
A chiudere la mattinata è stata la segretaria nazionale FLC, Anna Maria Santoro, che nel suo intervento ha tirato le somme della discussione mattutina, chiarendo i punti fondamentali su cui si concentrano le rivendicazioni della FLC sul personale ATA. Il problema fondamentale è quello della “sostenibilità” del lavoro ATA completamente sottovalutato, come in tanti hanno detto nel corso del Seminario, dalla legge cosiddetta della Buona scuola. Un lavoro condotto nelle maglie di un sistema informatico perennemente “impallato”, dedito a lavori seriali che non sono propri delle segreterie e che vanno ricondotti ai centri ministeriali che se ne dovranno occupare. A ben diciassette anni dall’autonomia delle scuole, ancora non si ritiene il personale ATA coinvolgibile nella realizzazione del piano dell’offerta formativa. Bisogna internalizzare tutto il personale attualmente inquadrato come ex LSU (Lavori socialmente utili) o co.co.co. Un fatto è rivelatore ed emblematico della considerazione che ancora si ha del lavoro ATA: tale personale è ancora l’unico nella scuola per il quale non è prevista la formazione. Infine vi è il grande problema degli organici, con una procedura di reclutamento che ormai risale a più di quarant’anni fa e con 50.000 posti di lavoro persi dal 2007 ad oggi.
Il regolamento per la FLC è uno degli strumenti di attuazione dell’autonomia e riprenderlo in mano è un’occasione per ritornare a parlare delle segreterie. Ma la FLC lavorerà, ha sottolineato Anna Maria Santoro, anche attraverso il contratto per ridare dignità a questi lavoratori, riportando nel negoziato ciò la Legge 107 e la Legge Brunetta gli hanno sottratto. Attraverso il contratto bisognerà revisionare i profili professionali, generalizzare la figura dell’AT per il momento presente solo nel primo ciclo e ripristinare le agibilità sindacali dei lavoratori ATA.
I lavori pomeridiani, coordinati da Armando Catalano del centro nazionale della FLC CGIL, hanno avuto il via con la relazione di Stefania Chiodi del Centro nazionale FLC che ha ulteriormente approfondito le emergenze del settore. L’insostenibile mole di lavoro, le inefficienze del sistema informativo centrale, l’assenza di formazione, si ripercuotono negativamente sulle condizioni di lavoro delle segreterie, che sono il fulcro amministrativo e organizzativo del governo della scuola. Sussiste la necessità di operare degli interventi specifici in legge finanziaria per le grandi questioni, ma anche di trovare delle soluzioni intermedie che servano a dare efficacia e continuità all’azione amministrativa.
La relazione di Roberta Fanfarillo, responsabile nazionale FLC dei dirigenti scolastici, si è concentrata su amministrazione e autonomia sottolineando come le scelte fatte dalla politica sulla scuola non siano supportate dalla consapevolezza dell’importanza del lavoro amministrativo al suo interno: non si spiegherebbe altrimenti la scelta di riversare nelle segreterie personale in esubero proveniente da altri settori, spesso a fine carriera, con scarse abilità maturate nell’uso del computer. Eppure lo snodo centrale dell’autonomia amministrativa sta proprio nell’investimento sulla qualità dei servizi: qualsiasi innovazione rischia di fallire se dentro le segreterie delle scuole non incontra personale amministrativo preparato a dare il necessario supporto a quell’innovazione, motivato da una condizione lavorativa soddisfacente che lo renda capace di rispondere adeguatamente alle richieste dell’amministrazione e dell’utenza. I dirigenti scolastici sono ben consapevoli di queste criticità e sanno che “lo stato di salute” di un’istituzione scolastica si misura prevalentemente con il termometro dell’efficienza dell’Ufficio di segreteria.
A sostituire il Capo di gabinetto MIUR Sabrina Bono, assente per impegni improrogabili, c’è il vice Capo di gabinetto, Rocco Pinneri, che in una disamina sulle politiche dell’amministrazione in questa fase, sottolinea come l’amministrazione stia portando a termine l’attuazione della legge 107 e parallelamente stia lavorando al rinnovo del contratto per il quale ha fatto la scelta, non scontata, di assistere l’Aran al tavolo della contrattazione. Il dott. Pinneri afferma di essere consapevole che molte delle questioni aperte anche dagli interventi del pubblico al pomeriggio potranno essere risolte solo in sede contrattuale.
A concludere i lavori è il segretario generale FLC Francesco Sinopoli, il quale considera la 107 il punto d’arrivo di un atteggiamento generalizzato nei confronti della scuola, un atteggiamento della politica che ha usato la scuola sostanzialmente per “fare cassa”.
E’ necessario allora ripartire dai valori fondamentali, da un’idea di scuola che è stata ormai dimenticata e che la FLC ha unitariamente rilanciato, insieme con gli altri sindacati rappresentativi della scuola, nel Manifesto per la scuola aperta a tutti e tutte, una scuola dell’uguaglianza e non delle classifiche, una scuola che si richiami alla costituzione e che formi cittadini democratici. E’ necessario restituire dignità a queste lavoratrici e a questi lavoratori, ribaltando l’idea di scuola classista e incostituzionale che è stata propugnata prima dalla Gelmini e poi dalla legge sulla Buona scuola.
Ricostituite le basi, bisogna lavorare agli obiettivi specifici di questo personale: gli organici, la formazione, l’autonomia che respinga il ruolo “esondante” dei revisori dei conti, il concorso per DSGA. Tutti elementi per i quali lavoriamo alacremente in questa fase in cui il nostro primario obiettivo è il contratto attraverso il quale puntiamo a ribaltare l’idea di scuola finora veicolata dai governi, a riaprire su di essa un dibattito pubblico e a ottenere risorse aggiuntive sui salari.
Seguirà a breve la pubblicazione degli interventi.