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Avvio anno scolastico: chiediamo lavoro in sicurezza e chiarezza di indicazioni

Con il protocollo sicurezza vogliamo indicare linee coerenti, univoche e tempestive per la ripartenza delle scuole a settembre e misure idonee affinché ogni posto sia occupato al 1° settembre.

10/07/2020
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A seguito del Decreto Ministeriale che ha adottato un documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione, in vista della riapertura delle scuole a settembre 2020, si è svolto il 9 luglio 2020, presso il Dipartimento delle risorse umane e strumentali del Ministero, un incontro con le organizzazioni sindacali rappresentative della scuola e della dirigenza scolastica.

La riunione, alla quale hanno partecipato rappresentanti del Ministero della Salute e del Commissario straordinario per la ripartenza, il Direttore delle Risorse Finanziarie, il Direttore del Personale, è stata presieduta e introdotta dalla Dott.ssa Giovanna Boda, Capo Dipartimento delle risorse umane e strumentali del Ministero

L’illustrazione delle problematiche

I rappresentanti della presidenza del consiglio, componenti dello staff del Dott Arcuri, commissario straordinario per la ripartenza nelle scuole, hanno illustrato le modalità con le quali si intende effettuare i test sierologici al personale della scuola. Essi saranno su base volontaria, semplici e rispettosi della privacy del lavoratore. Mentre sono tuttora allo studio modalità diverse di test per quanto riguarda gli alunni. Per quanto riguarda le numerose problematiche sollevate dai sindacati scuola in occasione dei precedenti incontro è stato richiamato lo stralcio del verbale diramato dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) il 9 luglio che sul piano medico scientifico- sanitario resta il punto di riferimento ineludibile per scuole e UUSSR. È stato anche confermato che sarà lo stesso commissario straordinario a fornire direttamente alle scuole: i banchi, le mascherine e il gel igienizzante.

La nostra posizione

Nel corso dell’incontro, la FLC CGIL, col suo segretario generale, Francesco Sinopoli, ha ribadito l’allarme già lanciato dai sindacati nelle scorse settimane per la lentezza con cui si sta procedendo. La scuola non ha mai chiuso durante l’emergenza Covid-19 e i mesi di lockdown, e questo lo si deve alla abnegazione e al senso di responsabilità di lavoratrici e lavoratori. La scuola però deve tornare in presenza a settembre. Una misura assolutamente indispensabile per tutti, ma soprattutto per alcune fasce d’età e per le persone più fragili, sul piano economico, sociale, culturale. Perché questo è il senso autentico della scuola: una relazione umana forte, che ora più che mai ha bisogno di un recupero in presenza. Se questo è l’obiettivo occorre un organico aggiuntivo, e c’è l’assoluta necessità di dare al più presto alle scuole le indicazioni e gli strumenti necessari alla ripartenza. Il diritto all’istruzione deve essere garantito ovunque nello stesso modo e che non potranno esserci disparità tra zone e Regioni diverse.

Il segretario Generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli, ha indicato le questioni più urgenti e importanti da affrontare per la riapertura delle scuole:

  • formulare il protocollo nazionale sulla sicurezza in modo tale da dare indicazioni precise senza lasciare adito a dubbi interpretativi soprattutto in relazione all’applicazione del protocollo sanitario;
  • prevedere che le ASL individuino, se non già presente, un medico del Servizio Materno Infantile a cui la scuola si può rivolgere per qualsiasi consulenza relativa alla pandemia;
  • prevedere una procedura standardizzata per la gestione e la segnalazione alla ASL di sospetti casi COVID;
  • prevedere l’individuazione in tutte le scuole del medico competente che effettua la sorveglianza sanitaria e, su richiesta dei lavoratori con patologie rientranti nella cosiddetta “fragilità”, svolgere la cosiddetta “sorveglianza sanitaria eccezionale” attraverso la quale individuare eventuali prescrizioni e limitazioni.
  • chiarire in che modo verranno date alle scuole le “apparecchiature e i dispositivi di protezione individuale, nonché ogni necessario bene strumentale, compresi gli arredi scolastici, utile a garantire l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2020/2021 e a contenere e contrastare l’eventuale emergenza che il Commissario in base all’art. 8 comma 8 del DL Semplificazione deve provvedere ad acquisire e distribuire
  • sconsigliare l’utilizzo promiscuo di locali scolastici e palestre da parte di soggetti esterni alla scuola in orario extrascolastico; chiarire in maniera precisa che l’ultima parola sull’utilizzo dei locali della scuola da parte di esterni spetta alla scuola rafforzando quanto il CTS già ha detto sulla presenza a scuola dei genitori e di altri soggetti. Se è vero, infatti, che l’edificio scolastico è di proprietà dell’Ente locale, è anche vero che la concessione degli spazi a terzi si attua solo a seguito di un provvedimento del dirigente scolastico;
  • esplicitare, riguardo all’igienizzazione dei locali e delle suppellettili, le modalità e la frequenza della pulizia di essi e dei servizi igienici, le competenze per pulizia prima del pasto e riordino dopo il pasto in caso di consumo del pasto in aula;
  • monitorare le richieste pervenute dagli USR a seguito della nota del Ministero ai Direttori Regionali;
  • adottare misure specifiche per i convitti/educandati in particolare in riferimento alle mense, ai dormitori, ai servizi igienici, agli spazi comuni;
  • chiarire che su segnalazione della scuola è compito poi degli enti locali la ricerca degli ambienti necessari allo svolgimento dell’attività didattica in presenza;
  • dedicare particolare attenzione anche ai CPIA per i quali vanno indicate modalità che assicurino il massimo possibile di attività in presenza data la nota difficoltà dell’utenza a utilizzare la DAD.

Il Segretario generale della FLC CGIL ha poi richiamato l'attenzione sulle seguenti questioni riguardanti la didattica e il personale:

  • va fatta chiarezza sulla riduzione dell’unità didattica a 45 o 50 minuti. Nell’ordinaria situazione i 10 o 15 minuti di riduzione vanno necessariamente recuperati dal docente in altre attività didattiche e dall’alunno come tempo scuola: qualora tale recupero, nell’attuale situazione di difficoltà, non si possa effettuare servono indicazioni precise onde evitare di attribuirne la responsabilità ai Dirigenti Scolastici;
  • occorre definire precisi criteri di assegnazione dell’organico aggiuntivo come ad esempio:
  • una base per tutti (anche ai fini del recupero dei 4 mesi di mancata frequenza);
  • una "provvista" laddove serva per lo sdoppiamento delle classi.

In particolare per gli ATA: una base per tutti; la presenza di laboratori; doppi turni.
Per gli assistenti tecnici: non basta avere 1.000 AT per 4 mesi nella scuola di base; occorre aumentare il numero e quindi utilizzare a questo scopo risorse aggiuntive.

Rimane ancora aperto un grande problema: avere a settembre in ogni classe tutti i docenti e la copertura completa delle ore di sostegno per gli alunni con disabilità.

Bisogna prendere atto che senza procedure straordinarie il rischio di avere cattedre e posti scoperti a settembre prossimo sarà ancora più elevato dello scorso anno. Da ciò la nostra proposta che la legge sugli ammortizzatori sociali di prossima approvazione sia l’occasione per riproporre una procedura semplificata per l’assunzione di docenti con 36 mesi di servizio e di assistenti amministravi facenti funzioni Dsga, con valutazione ex post prima della conferma in ruolo.

In questa situazione infine occorre prendere in considerazione la proposta di rimozione del divieto alle sostituzioni per i profili ATA, poiché anche questo impedisce di avere la dotazione di personale necessaria a organizzare e gestire in modo continuativo ed efficiente il servizio scolastico. Per questo la sostituzione di qualsiasi tipologia di personale docente e ATA deve avvenire fin dal primo giorno di assenza del titolare. Anche in questo caso andrebbe prevista una specifica norma.

Siamo giunti a luglio, siamo chiamati a comporre lo schema del protocollo che dovrà risolvere tutte queste criticità. È importante il coinvolgimento degli enti locali, prevedendo la loro presenza ai tavoli nazionali e regionali. Sull’estensione del tempo scuola si dica con chiarezza se ci saranno riduzioni e la Ministra se ne assuma la responsabilità. Oggi riteniamo indispensabile far tornare in presenza la scuola nella massima sicurezza e i suoi lavoratori sono in campo per fare la propria parte.

È importante altresì riprendere il confronto sulle semplificazioni per fare in modo che nel prossimo decreto sulle semplificazioni annunciato dal governo, la scuola possa giocare un ruolo importante al fine di realizzare una effettiva sburocratizzazione del lavoro per docenti, dirigenti e ATA.

Conclusioni

La dott.ssa Boda a conclusione della riunione ha convenuto sulla necessità di analizzare punto per punto ogni singola tematica e si è impegnata ad avviare tempestivamente tavoli specifici di confronto Ministero-sindacati su: uso e destinazione delle risorse, potenziamento organici, utilizzo personale, semplificazione delle procedure, ecc. Mentre per gli aspetti legati alla gestione degli spazi scolastici il confronto sarà esteso ai rappresentanti degli enti locali.

Le riunioni saranno convocate a partire dalla prossima settimana.

La ripartenza di settembre sarà oggetto di una prossima conferenza stampa programmata dai sindacati scuola per il prossimo 17 luglio come annunciato ieri con una nota unitaria diramata termine dell’incontro.

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

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