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Circolare INPS e Passweb: un sovraccarico di lavoro a cui le scuole non sono tenute

L'INPS dirama alle scuole le precisazioni sull’avvio in modalità esclusiva del canale telematico TFS-TFR. Assente il MIM, nessun coinvolgimento del sindacato.

07/02/2023
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Con Circolare 125 del 4 novembre 2022 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) ha diramato delle "Istruzioni operative per l’utilizzo del canale telematico TFS". 

Si ripropone così per le scuole una questione irrisolta e che da anni la FLC CGIL ha denunciato come vessatoria ai danni delle segreterie scolastiche che vengono chiamate a svolgere compiti che non sono di loro competenza.

Nel dettaglio la Circolare INPS ricorda come siano le amministrazioni, nel nostro caso le scuole, tramite l’applicativo Passweb, a dover inserire dati che difficilmente sono gestibili perché semmai in possesso nella lor completezza delle amministrazioni territorialmente superiori (USR e Ministero).

In alcune realtà queste incombenze, che chiamano improvvidamente le segreterie scolastiche a farsi carico di attività delicate per le implicazioni patrimoniali connesse, sono state dichiarate dagli USR non obbligatorie per le scuole mentre in altri territori sono stati imposti al di fuori di ogni corretta relazione sindacale, tanto più necessaria quanto più tali attività richiamano profili di responsabilità e di lavoro aggiuntivo a carico del personale amministrativo scolastico.

In sostanza si ripete uno scenario che vede amministrazioni altre (INPS) che dettano alle scuole modalità e contenuti di lavoro, peraltro assai complessi e specifici richiedenti lavoro specializzato e dedicato, che le medesime scuole non riescono ad evadere sia per le condizioni di sottorganico in cui versano sia per il fatto che i lavoratori amministrativi scolastici hanno compiti e obiettivi specificamente scolastici peraltro aggravati dalle incombenze connesse in questo periodo all’attuazione pratica dei progetti finanziati dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

In tutta questa partita, ancora una volta, grava il silenzio del MIM e il mancato coinvolgimento del sindacato.