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Concorso dirigenti scolastici: pubblicato il regolamento

Il decreto non risolve tutte le criticità evidenziate dalla FLC CGIL e presenti anche nel parere del CSPI e rischia di non risolvere la cronica carenza di organico della dirigenza scolastica.

22/09/2017
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Il tanto atteso Regolamento (Decreto Ministeriale 138 del 3 agosto 2017) che contiene le nuove modalità di svolgimento del concorso per dirigente scolastico, più volte dato per imminente e sollecitato dalla FLC CGIL, il 20 settembre scorso è stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Scarica il Regolamento

La lunga e travagliata gestazione che ha caratterizzato la definizione della nuova procedura concorsuale è certamente dovuta alla difficile storia dei concorsi per dirigente scolastico: dall’istituzione della dirigenza scolastica ben quattro sono stati i tentativi di definire una modalità trasparente, coerente e in grado di selezionare dirigenti scolastici idonei alla complessità dell’incarico. Dopo gli estenuanti contenziosi, alcuni dei quali ancora in corso, con cui le procedure sono state aggredite, il nuovo Regolamento si presenta perciò come l’ennesimo tentativo di assicurare alla dirigenza scolastica un reclutamento credibile ed efficace.

Ora bisognerà attendere la pubblicazione del Bando, che i più ottimisti danno per certa tra due tre settimane, per passare poi alla fase operativa.

La procedura concorsuale

Prova preselettiva

La prova prevede la somministrazione di un test in modalità computer based articolato su 100 quesiti a risposta multipla estratti casualmente da una banca dati pubblicata almeno 20 giorni prima della prova e redatta da un Comitato Tecnico Scientifico Nazionale nominato con decreto del Ministro. La prova, a cui sarà attribuito un punteggio massimo di 100 punti (1 punto risposta esatta, 0 punti risposta non data, - 0,3 risposta sbagliata) darà a ciascun candidato la restituzione immediata del punteggio conseguito.

Viene ammesso alla prima fase del concorso un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti messi a concorso, aumentato del 20%.

Concorso di accesso al corso di formazione dirigenziale

Il concorso si articola in una prova scritta e una prova orale.

La prova scritta prevede cinque quesiti a risposta aperta su 9 aree tematiche indicate nel regolamento e due quesiti nella lingua straniera prescelta, ognuno dei quali articolato in cinque domande a risposta chiusa e riferito al livello B2 del CEF. Alla prova sarà attribuito un punteggio massimo di 100 punti così suddivisi: massimo 16 punti a ciascuno dei 5 quesiti; massimo 20 punti complessivi ai due quesiti in lingua straniera (2 per ogni domanda chiusa). Superano la prova scritta e sono ammessi alla prova orale i candidati che ottengono un punteggio di almeno 70 punti.

La prova orale è finalizzata ad accertare la conoscenza delle materie connesse alle 5 aree tematiche indicate nel regolamento, la capacità del candidato di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico, la conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie in uso presso le istituzioni scolastiche e la conoscenza della lingua straniera prescelta. Alla prova sarà attribuito un punteggio massimo di 100 punti così suddivisi: colloquio 82 punti, prova di informatica 6 punti, prova di lingua straniera 12 punti. Superano la prova e sono inseriti nella graduatoria del concorso e di ammissione al corso dirigenziale i candidati che ottengono un punteggio di almeno 70 punti. 

Graduatoria generale nazionale per merito e titoli

Al termine della procedura del concorso di accesso verrà stilata una graduatoria nazionale sulla base della somma del punteggio ottenuto nelle prove d’esame e del punteggio di massimo 30 punti dei titoli professionali e culturali indicati nella Tabella A allegata al Regolamento.

L’accesso al corso di formazione dirigenziale sarà consentito ai soli candidati utilmente inseriti nella graduatoria generale nazionale entro il limite massimo del numero dei posti messi a concorso aumentato del 20%.

Corso di formazione dirigenziale e tirocinio selettivo

Il corso, suddiviso in 4 moduli formativi, sarà finalizzato all'arricchimento delle competenze professionali e culturali dei candidati in relazione alle funzioni del dirigente scolastico. Sarà organizzato dalle università e avrà una durata di 240 ore distribuite in due mesi. Al termine, i candidati che avranno frequentato almeno 180 ore del corso, saranno ammessi a un tirocinio di 4 mesi presso un’istituzione scolastica selezionata attraverso un bando di selezione indetto dagli USR. Il dirigente titolare della scuola sarà individuato tutor del candidato che potrà svolgere il tirocinio anche nella scuola eventualmente affidata in reggenza al suo tutor. Al termine, i candidati che nel periodo di tirocinio avranno frequentato per almeno i tre quarti dei giorni di effettivo funzionamento della scuola, saranno ammessi alla fase finale della selezione, consistente in una prova scritta e un colloquio.

La prova scritta consiste in un elaborato di carattere teorico-pratico, sulle materie oggetto dei moduli formativi del corso ed è valutata in centesimi da una commissione appositamente costituita e diversa da quella della fase precedente. Superano la prova e vengono ammessi al colloquio coloro che conseguono una votazione almeno pari a 70 centesimi.

I candidati presentano alla commissione una relazione scritta sul tirocinio svolto e sostengono il colloquio finale rispondendo a quattro domande, una per ognuno dei moduli formativi, che estraggono tra quelle predisposte dalla commissione e a una quinta domanda relativa al tirocinio svolto. A ciascuna delle cinque domande viene attribuito un punteggio di massimo 20 punti fino a un massimo di 100 punti. Superano il colloquio coloro che conseguono una votazione almeno pari a 70 punti e sono inseriti nella graduatoria generale di merito.

Saranno dichiarati vincitori coloro che sono collocati in posizione utile per la copertura del numero massimo di posti messi a concorso.

La procedura illustrata si preannuncia lunga e complessa e neanche stavolta esente dal rischio di contenziosi, sia per la difficoltà a gestire in tempi rapidi la predisposizione di un numero considerevole di test a cui vanno garantiti qualità e stesso grado di difficoltà (visto che la somministrazione computer based prevede  l’estrazione casuale di domande  a più turni di candidati) sia per la serie di rigidi sbarramenti tra una fase e l’altra che rischiano tra l’altro di non consentire la copertura di tutti i posti disponibili e lasciare molte scuole prive del dirigente titolare.

Come più volte richiesto dalla FLC CGIL e segnalato anche nel parere espresso dal CSPI sul Regolamento, sarebbe stato necessario consentire l’accesso al corso di formazione dirigenziale ad un numero maggiore di candidati rispetto a quello previsto (numero dei posti +20%) perché non è certo che il MEF autorizzi un numero di posti pari a quelli che attualmente risultano vacanti e che si renderanno vacanti nell’arco di validità del concorso.

Come leggiamo nel comunicato stampa della ministra Fedeli, i posti vacanti nel corrente anno scolastico sono 1.189 e i dirigenti scolastici con più di 60 anni di età sono il 31,6% di quelli in servizio. Nei prossimi anni quindi più di 2.000 dirigenti andranno in pensione, svuotando letteralmente le scuole.

Se il concorso non consentirà l’assunzione dei dirigenti scolastici necessari al buon funzionamento delle scuole, le reggenze continueranno a costituire una caratteristica strutturale del sistema scolastico e non, come dovrebbe essere, un fatto eccezionale.

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

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