Concorso straordinario e validazione dei punteggi delle GPS: il resoconto dell’incontro al Ministero
Gravissima la scelta di procedere con il concorso in piena pandemia. Le prove sono programmate dal 22 ottobre al 9 novembre e non sono previste prove suppletive. Sulle GPS ad oggi nessuna risposta alle richieste di chiarimento.
L’incontro di oggi, 28 settembre, al Ministero dell'Istruzione, era stato richiesto dalle organizzazioni sindacali per avere dei chiarimenti nel merito delle procedure di validazione dei contratti dei supplenti, alla luce dei frequenti e diffusi errori nei punteggi che gli aspiranti inseriti nelle GPS continuano a rappresentarci.
A seguito degli annunci della ministra Azzolina agli organi di stampa in merito all’avvio del concorso straordinario, l’amministrazione ha inserito anche il tema del concorso tra quelli affrontati nell’informativa.
Concorso straordinario
L’amministrazione ci ha informati che domani in Gazzetta Ufficiale verrà pubblicato un avviso relativo all’avvio delle prove scritte del concorso straordinario della scuola secondaria. Le prove partiranno il 22 ottobre e si dovrebbero concludere il 9 novembre. I calendari completi saranno pubblicati sui siti degli uffici scolastici.
Non sono previste ad oggi prove suppletive per i casi di docenti che non potessero partecipare per motivi legati all’emergenza epidemiologica da COVID 19, quindi per problemi dettati da eventuale contagio o regime di quarantena.
Le nostre richieste
Come FLC abbiamo posto un problema di metodo e di merito rispetto alle scelte della ministra. Di metodo in quanto le relazioni sindacali non sono state improntate a trasparenza: abbiamo appreso dagli organi di stampa le decisioni sul concorso e persino le date. La convocazione è stata tardiva e formale, senza alcuna reale volontà di confronto.
Nel merito abbiamo posto il problema generale dell’opportunità di procedere con il concorso in piena emergenza sanitaria, senza oltretutto prevedere le prove suppletive. I precari che per compiere il proprio dovere si espongono al rischio di contagio o di essere soggetti ad un regime di quarantena vengono discriminati dalla scelta di non prevedere prove suppletive. In questo modo il Ministero dimostra poco rispetto per i diritti di chi opera da anni nella scuola con serietà e professionalità, ancorché con contratti a termine.
Anche le informazioni fornite durante l’incontro sono risultate lacunose: abbiamo chiesto a che punto fosse la costituzione delle commissioni e non abbiamo avuto risposte. Abbiamo chiesto quali misure l’amministrazione intendesse assumere per assicurare la tutela della salute del personale coinvolto, sia come candidati che come studenti e personale dipendente delle scuole che ospiteranno le prove, e anche su questo nessun dettaglio è stato fornito.
Complessivamente abbiamo concluso che a fronte di oltre 60 mila posti non assegnati ai ruoli e a fronte dei problemi di copertura delle cattedre a cui stiamo assistendo altre avrebbero dovuto essere le scelte della politica, a partire dall’avvio tempestivo di un percorso semplificato per assumere i precari e stabilizzare chi lavora da anni nella scuola.
GPS e della validazione dei punteggi
Abbiamo chiesto che vengano fornite alle scuole istruzioni precise in merito a come procedere per i docenti che presentano punteggi sbagliati e indicazioni su cosa fare in merito alla stipula o alla revoca dei contratti.
Al di fuori del caso delle dichiarazioni false o della mancanza del titolo di accesso, per i quali è prevista espressamente nella OM n. 60 (art. 7 commi 8 e 9) l’esclusione dalla relativa graduatoria, non è stata indicata una procedura precisa con dei parametri o delle indicazioni puntuali, in pratica la valutazione delle scelte da operare è rimessa alle scuole. Esemplare in questo contesto è la mancanza di un qualsiasi orientamento sulla verifica e convalida dei titoli artistici delle discipline musicali e coreutiche. Questo per noi rappresenta un modo inaccettabile di scaricare sulle istituzioni scolastiche le responsabilità dei malfunzionamenti del sistema, oltretutto senza neppure fornire indicazioni precise che possano garantire una omogeneità delle scelte a livello nazionale, o provinciale.
E’ molto grave che i lavoratori non possano sentirsi tutelati dall’amministrazione, laddove si vedono scavalcati da aspiranti a cui sono stati attribuiti punteggi più alti di quanto non fosse corretto. Se gli uffici territoriali non mettono in atto uno scrupoloso lavoro di controllo dei reclami presentati e non operano le correzioni che si renderebbero necessarie a produrre graduatorie corrette, l’unica strada prospettata al lavoratore che si vedesse ingiustamente scavalcato rimane quella dell’attivazione del contenzioso L’amministrazione si è riservata di riconvocarci a strettissimo giro per valutare l’entità dei problemi e individuare eventuali misure necessarie.
Noi ci auguriamo davvero un cambio di passo che vada nella direzione di una reale trasparenza e collaborazione, e siamo pronti comunque a muoverci sia in termini di iniziative pubbliche e che legali per difendere i lavoratori precari che stanno vedendo calpestati i propri diritti su più fronti della loro esperienza lavorativa.