Conferenza Unificata Stato-Regioni: bocciato il regolamento sul primo ciclo, intesa su dimensionamento ed edilizia scolastica
Questa posizione formale, espressa nella riunione del 28 gennaio 2009, conferma quanto la FLC ha sempre affermato in questi mesi: la politica di tagli indiscriminati legata solo a motivazioni di natura ragionieristica non permette la qualificazione della scuola pubblica.
La Conferenza Unificata Stato-Regioni nella riunione del 28 gennaio scorso ha dato parere negativo sullo schema di Regolamento su infanzia e primo ciclo, esprimendo fortissime perplessità e critiche, in particolare rispetto al taglio degli organici e delle compresenze nella scuola primaria. Questa posizione formale della Conferenza Unificata conferma quanto la FLC Cgil ha sempre affermato in questi mesi: la politica di tagli indiscriminati legata solo a motivazioni di natura ragionieristica non permette la qualificazione della scuola pubblica. Auspichiamo quindi che il Governo tenga nella dovuta considerazione quanto previsto nel parere e modifichi il regolamento attuativo su infanzia e primo ciclo.
Sempre nella stessa seduta si è arrivati ad un intesa sul Regolamento relativo al dimensionamento scolastico, eliminando i primi tre articoli e sostituendoli con un articolo unico che nei suoi contenuti sposta la definizione dei criteri e dei parametri sul dimensionamento ad un’Intesa da definirsi entro il 15 giugno prossimo. Il compromesso raggiunto nel testo prevede inoltre che sulla questione delle economie di spesa previste vi sia una condivisione delle Regioni ed autonomie locali. E’ evidentemente fallito il tentativo del Governo di agire sul versante del dimensionamento a prescindere dal coinvolgimento degli enti locali e dalle prerogative che legge attribuisce agli stessi.
Infine, in materia di edilizia scolastica, si è arrivati a definire un accordo (di cui non è ancora disponibile il testo) che prevede la costituzione di gruppi di lavoro in ogni regione composti da rappresentanti dei provveditorati per le opere pubbliche, dall'ufficio scolastico regionale, dai dirigenti scolastici interessati, dall'Anci, dall'Uncem, dall'Upi, che nominano squadre tecniche con il compito di compilare un sorta di Anagrafe di tutte le scuole.
Prendendo positivamente atto di questa intesa, chiediamo che eventuali modifiche al numero degli alunni per classe per l’a.s. 2009-2010, debba essere definito solo dopo che i suddetti gruppi di lavoro abbiano concluso l’incarico loro assegnato. In tal senso respingiamo l’ipotesi di scaricare sulle singole istituzioni scolastiche la responsabilità di derogare ai parametri stabiliti dalle norme sulla sicurezza per quanto attiene il numero minimo e massimo degli alunni per classe. Per noi è prioritario il rispetto di tali normative a fronte dei risparmi che Tremonti intende realizzare, anche attraverso la leva del numero di alunni per classe.
E’ importante essere chiari e determinati su questi aspetti in quanto è nota la scarsità di risorse destinate a questo fondamentale capitolo di spesa.
Rileviamo, infatti, che i fondi attualmente certi sono quelli stanziati dal Governo Prodi nella passata finanziaria (300 milioni di euro) e quelli relativi al protocollo MIUR/INAIL del passato anno pari a 100 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Mentre,sono ancora da definire il 5% delle risorse complessivamente assegnate al programma delle infrastrutture strategiche da destinare all’edilizia scolastica nelle zone sismiche e quelle relative ad un quota non individuata delle risorse nazionali del (FAS) Fondo Aree Sottoutilizzate per la messa a norma degli edifici.
Non vorremmo trovarci davanti ai soliti proclami. Oggi quello che serve per far fronte all’emergenza edilizia scolastica sono risorse certe ed immediatamente esigibili.
Roma, 30 gennaio 2009
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Conferenza Unificata del 28 gennaio 2009
Motivazioni parere negativo a maggioranza su
schema regolamento infanzia e primo ciclo
Di seguito le motivazioni al parere negativo, espresso a maggioranza, sullo schema di regolamento relativo alla revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico delle scuole dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Le Regioni e le Autonomie locali hanno sostanzialmente ribadito considerazioni di livello politico già espresse nella seduta della Conferenza del 22 gennaio u.s. circa la portata del piano programmatico istruzione in rapporto al valore giuridico del regolamento attuativo in quanto ritengono i contenuti di quest'ultimo difformi dal piano stesso. Preoccupazioni hanno poi sollevato con riferimento al taglio degli organici e delle compresenze, all'integrazione scolastica, ecc. nonostante l'accoglimento di alcuni emendamenti in sede tecnica.
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Modifica al Titolo I approvata dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni
del 28 gennaio 2009
Modifica al Titolo I
La modifica al Titolo I (con parere positivo di Regioni, Anci, Upi e Uncem) prevede la soppressione degli artt. 1, 2 e 3 dello schema di Regolamento recante "
Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola ai sensi dell'art. 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno n, 112 del 2008, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008 n. 133".
Pertanto il nuovo testo concordato che modifica il Titolo I del Regolamento è così formulato:
Comma 1.
Alla definizione dei criteri e dei parametri per il dimensionamento della rete scolastica e per la riorganizzazione dei punti di erogazione del servizio scolastico, si provvede con l’intesa, in sede di Conferenza unificata, di cui all’art. 64, comma 4- quinquies, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito, con modificazioni dalla legge 133/2008.
Comma 2. Dall’attuazione del dimensionamento della rete scolastica e dei punti di erogazione del servizio, con particolare riferimento alla riduzione di quelli sottodimensionati rispetto ai parametri previsti ai sensi del decreto interministeriale 15 marzo 1997, n. 176, del decreto ministeriale 24 luglio 1998, n. 331 e del decreto del presidente della Repubblica 18 giugno 1998, n. 233, rilevati per l’anno scolastico 2008/2009, deve conseguire una economia di spesa non inferiore a 85 milioni di euro entro l’anno scolastico 2011/2012, che andrà condiviso con le regioni e le autonomie locali attraverso l’intesa ai sensi dell’art. 64, comma 4- quinquies, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e successive modificazioni.
Comma 3. Sino alla stipula dell’intesa di cui al comma 1, continuano ad applicarsi la disciplina vigente con particolare riferimento ai criteri ed ai parametri previsti dal decreto interministeriale 15 marzo 1997, n. 176, dal decreto ministeriale 24 luglio 1998, n. 331 e dal decreto del presidente della Repubblica 18 giugno 1998, n. 233.