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DDL Prevenzione dei maltrattamenti a danno dei minori: audizione al Senato

La nostra delegazione ha partecipato all’audizione sulla proposta di legge che, tra l’altro, intende prevenire gli abusi mediante l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza. Una soluzione sbagliata che non analizza i problemi.

30/01/2019
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La FLC CGIL insieme a CGIL e alla FP CGIL è stata convocata, oggi 30 gennaio 2019, per l’audizione delle organizzazioni sindacali presso la Commissione affari costituzionali del Senato, in relazione al DDL 897 e connessi (Prevenzione dei maltrattamenti a danno di minori, anziani e disabili nelle strutture pubbliche e private).

Si tratta di un provvedimento in sette articoli finalizzato a prevenire e contrastare, in ambito pubblico e privato, le condotte di maltrattamento, anche psicologico, a danno di soggetti più deboli; nel settore di nostra competenza, il riferimento è alle bambine e ai bambini della scuola dell’infanzia.

Il disegno di legge pone, principalmente, due misure in campo:

  • la valutazione dei requisiti psico-attitudinali e la formazione continua del personale
  • l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture

Il primo punto prevede una delega al governo per adottare un decreto legislativo sulle modalità di accertamento dei requisiti psico-attitudinali nel personale docente e non docente delle scuole dell’infanzia, da verificare all’accesso e con cadenza periodica durante la carriera, oltre a percorsi di condivisione/coinvolgimento con le famiglie e con equipe di specialisti, utili alla crescita professionale.

Il secondo punto riguarda la collocazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso con immagini criptate negli edifici deputati, previa possibilità di accordo collettivo stipulato con le RSU.

Nell’intervento abbiamo avanzato osservazioni molto critiche sull’impianto del DDL, portando a premessa che i fatti di cronaca indignano senza appello e turbano tanto l’opinione pubblica, quanto i docenti e gli ATA della scuola e chi li rappresenta; ciononostante parliamo di casi isolati e numeri esigui cui viene dato un riscontro mediatico enorme.

Questa diventa la leva per riproporre, ancora una volta, un quadro di delegittimazione del lavoratore, verso cui si agisce disconoscendo e svilendo il suo ruolo educativo tramite una generalizzata logica del sospetto, tale da richiedere un’azione di controllo costante ed esterno alla comunità. Tutto ciò a ridosso, come sempre, del rinnovo contrattuale.

Per la FLC CGIL, ancora una volta ci troviamo di fronte ad una semplificazione dei problemi, dove le complessità non vengono mai analizzate e la soluzione trova motivo d’essere nell’esercizio di autorità: non saranno certo sofisticati impianti di videosorveglianza e valutazioni psico-attitudinali ai docenti a garantire benessere e tutela alla bambine e ai bambini nelle scuole dell’infanzia, ma l’attuazione di misure estese che rilancino un’immagine di fiducia del sistema-istruzione nel nostro paese.

Ci saremmo aspettati più attenzione alla qualità del lavoro, alla sicurezza degli edifici, alla valorizzazione, anche economica del personale, agli investimenti sull’organico, da chi prometteva di cambiare e invece prosegue con le stesse politiche del passato. Questo è stato riferito in audizione al Senato e documentato in memoria scritta alla Presidenza della commissione, con la conclusione di chiedere lo stralcio dei sopracitati provvedimenti contenuti nel disegno di legge.