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DDL semplificazioni: prevista la conferma dei docenti precari sui posti di sostegno su richiesta delle famiglie

Un provvedimento incostituzionale, demagogico e inadeguato. La FLC CGIL darà battaglia

27/03/2024
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È stato approvato dal Consiglio dei ministri, il 26 Marzo 2024, il disegno di legge in materia di semplificazioni che contiene alcune modifiche inerenti la scuola. Tra tutte, l’articolo 16 introduce la possibilità di confermare i docenti precari sui posti di sostegno su richiesta delle famiglie e previo parere del dirigente scolastico.

Il testo stabilisce che al docente in possesso del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili può essere proposta la conferma, con precedenza assoluta rispetto al restante personale a tempo determinato, sul medesimo posto di sostegno assegnatogli nel precedente anno scolastico. Tale procedura si potrà applicare anche ai docenti privi di specializzazione ma inseriti nelle graduatorie di sostegno adottate in applicazione dell’articolo 4, comma 6-bis, della legge 3 maggio 1999, n. 124, avendo svolto tre annualità di insegnamento su posto di sostegno nel relativo grado o ancora ai docenti privi del titolo di specializzazione che abbiano svolto servizio su posto di sostegno in quanto individuati sulla base della migliore collocazione di fascia nelle graduatorie di cui all’articolo 1, comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, o nelle graduatorie di cui all’articolo 4, comma 6-bis, della legge 3 maggio 1999, n. 124.

Affinché la norma diventi operativa sarà necessaria, dopo l'approvazione in sede parlamentare, la conferma attraverso un regolamento da adottarsi con specifico decreto ministeriale.

La FLC CGIL considera tale norma incostituzionale, iniqua e inefficace. Semplificare non significa violare la trasparenza delle procedure, limitare la libertà di insegnamento e svalutare il sistema di istruzione mercificandone la funzione educativa e didattica. La continuità si assicura con la stabilizzazione del personale, non con la proroga e la legittimazione della precarietà.

La FLC CGIL ha già espresso la sua contrarietà al provvedimento che contrasterà attraverso le interlocuzioni con le forze politiche, ai tavoli di confronto con l’amministrazione, con la mobilitazione, senza escludere il ricorso alle vie legali qualora il provvedimento non venga radicalmente modificato nell'iter parlamentare di approvazione.