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Ddl su filiera tecnologico-professionale: la FLC e la CGIL contestano metodo e merito

Il Ministero impone riforme senza confronto: nessuna documentazione preventiva e una allarmante impostazione fornita solo verbalmente.

05/09/2023
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Il 29 agosto 2023 l’Amministrazione ha convocato le organizzazioni sindacali per l’incontro di informativa che si è svolto al Ministero dell’Istruzione il 5 settembre 2023 alle ore 12.00 per presentare lo schema di d.d.l. di istituzione della filiera formativa tecnologico professionale. Nei giorni precedenti la riunione, la FLC CGIL ha ripetutamente sollecitato l’inoltro dei materiali che avrebbero consentito un reale confronto su un tema che è finalizzato a trasformare l’impianto ordinamentale della scuola secondaria e l’orientamento verso gli studi universitari, ma il Ministero non ha fornito alcuna bozza. Il metodo è, purtroppo, consolidato e, a fronte all’importanza dei temi affrontati, la delegazione della CGIL e della FLC ha stigmatizzato il comportamento dell’Amministrazione ed ha lasciato la riunione, chiedendone l’aggiornamento ad una data successiva.

La FLC e la CGIL hanno già espresso un giudizio fortemente negativo sulla proposta che presenta una serie di criticità su metodo e contenuti. Infatti, il provvedimento che il Ministro ha ampiamente anticipato a mezzo stampa, è stato presentato solo a grandi linee alle confederazioni ed alle organizzazioni sindacali della scuola, mentre non conosciamo l’esito dei suggerimenti contenuti nelle memorie che CGIL ed FLC avevano presentato all’Amministrazione dopo l’incontro dell’8 giugno 2023.

Nel merito, lascia molto perplessi la dichiarata intenzione di voler:

  • assicurare “più formazione con minor tempo scuola”,
  • fornire una maggiore competenza nelle lingue straniere senza aumentarne il monte ore,
  • garantire gli organici tagliando un anno di scuola,
  • mantenere il valore del diploma consentendo, per i percorsi sperimentali di IeFP, l’accesso diretto agli ITS tramite le certificazioni dell’Invalsi.

Infine, si intende contenere il supposto entusiasmo delle scuole che volontariamente vorranno aderire a questa sperimentazione, ponendo il vincolo del 30% delle istituzioni scolastiche, così come il Ministro Bianchi pensava all’ampliamento delle sperimentazioni quadriennali fino a mille scuole. Probabilmente si dimenticano i dati che, su nostra richiesta, sono stati forniti il 6 luglio 2023 alle organizzazioni sindacali e che, con la progressiva diminuzione da 192 a 175 a 98 delle richiesta di conferma, hanno certificato il fallimento delle sperimentazioni quadriennali.

FLC e CGIL confermano il giudizio negativo già espresso su un progetto che riguarderà sia il sistema di Istruzione professionale, sia il sistema di Istruzione e Formazione Professionale. Attendiamo la definizione della bozza del provvedimento normativo, ma rispetto a questa disarticolazione del sistema di istruzione non potremo che avviare una forte mobilitazione.