Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Scuola » Decreto secondo ciclo: tempi (inutilmente) sincopati

Decreto secondo ciclo: tempi (inutilmente) sincopati

Le contraddizioni del testo

28/10/2005
Decrease text size Increase  text size

Il decreto sul secondo ciclo ha un punto fermo: l’avvio è fissato per l’anno scolastico 2007 2008, non per il prossimo anno.

La cosa è chiarita in maniera inequivocabile al comma 4 dell’art. 27 del decreto. C’è stato un po’ di disorientamento, voluto e ricercato nella conferenza stampa del 14 ottobre scorso, sul tema della sperimentazione, ma successive dichiarazioni dello stesso Ministro Moratti e poi il testo del decreto stesso, hanno chiarito che non vi è nessuna data prefissata in merito. Anzi lo stesso comma 4 chiarisce che “…sino alla definizione di tutti passaggi normativi propedeutici all’avvio del secondo ciclo (…) il Ministero non promuove sperimentazioni del nuovo ordinamento nelle scuole…”.

I passaggi normativi in questione riguardano per un verso i licei :

- la confluenza di oltre 40 vecchi indirizzi nei 17 nuovi;

- i titoli e gli sbocchi professionali di conseguenza;

- il 20% di orario a disposizione di regioni e scuole

e per un altro la istruzione e formazione professionale:

- le figure professionali di differente livello da collocarvi

- gli standard minimi formativi relative alle competenze di base dello studente

- gli standard minimi di strutture e servizi

I primi tre argomenti sono di non facile soluzione: il primo impone di rivedere la rete scolastica, il secondo dipende anche dai lenti lavori della commissione per la revisione del DPR 328/01 in cui sono coinvolti gli ordini professionali, per il terzo i “soliti ignoti” delle commissioni che hanno elaborato orari, OSA e indicazioni si sono dimenticati di lasciare lo spazio.

Gli altri tre erano stati lasciati nel vago dal Ministero o per incuria e approssimazione o volutamente pensando che dovessero essere oggetto del lavoro con le Regioni o delle Regioni, in modo da non esporsi al rischio di una invasione di campo che avrebbe potuto bloccare l’iter del testo oltre i limiti della delega.

A questo punto però risulta contraddittorio e velleitario quanto sta scritto al comma 3 dello stesso decreto e cioè che per il coordinamento di una attuazione da avviarsi nel 2007 nel quadro della programmazione della rete scolastica le intese in sede di Conferenza Unificata debbano definirsi entro il prossimo 30 novembre, mentre le Regioni dovrebbero programmare la nuova rete scolastica entro il 31 dicembre 2005.

Le malelingue sostengono che tutto ciò sarebbe in funzione di un’accelerazione, di nuovo, sulla sperimentazione- anticipazione. Ma il 31 dicembre è in mezzo alle vacanze di Natale e il 6 gennaio inizia praticamente il periodo delle iscrizioni. Solo a quella data, ammesso e non concesso che tempi così stretti possano essere rispettati, una scuola saprebbe di che morte deve morire l’anno successivo e solo a quella data potrebbe indirizzare in qualche direzione certa un’eventuale sperimentazione. E chi è così pazzo da deliberare una sperimentazione mentre già si stanno facendo le iscrizioni? Che progetto si presenterà ai genitori degli alunni di terza media, se lo si sta ancora elaborando? Che cosa si racconterà ai genitori sugli sbocchi professionali, o sui percorsi stessi? Assisteremo alla riproduzione a livello di scuola delle chiacchiere, in cui c’è tutto e il contrario di tutto e a cui ci ha abituati il Ministro?

Ci auguriamo che non sia questa la finalità di questa contraddizione evidente. Ma se le cose dovessero andare veramente così, allora non ci sarebbe più neanche del metodo in questa follia!

Roma, 28 ottobre 2005