Dirigenti scolastici: anche per il 2017/2018 la retribuzione di risultato non dipenderà dalla valutazione
MIUR e FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS CONFSAL ristabiliscono con un accordo l’equilibrio fra legge e contrattazione e assumono l’impegno di definire nel prossimo CCNL il rapporto fra valutazione e retribuzione e di aprire un vero confronto sulle modalità e sulle procedure di valutazione.
Nel corso dell’incontro svoltosi il 30 marzo 2018 al MIUR sul tema della valutazione dei dirigenti scolastici, è stato raggiunto un accordo tra l’Amministrazione e i responsabili nazionali dei dirigenti scolastici di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS CONFSAL con il quale anche per l’anno scolastico 2017/2018 , come già accaduto lo scorso anno, l’esito della valutazione non avrà ricadute dirette sulla retribuzione dei dirigenti scolastici ma sarà finalizzato esclusivamente al miglioramento professionale. ANP e Dirigenti Scuola presenti all’incontro hanno scelto di non sottoscrivere l’accordo.
Si tratta di un risultato molto significativo nella direzione di un riequilibrio del rapporto tra legge e contratto a favore del contratto, come previsto dall’Intesa del 30 novembre 2016.
Le parti hanno infatti riconosciuto che le modifiche apportate dal DLgs 75/17 al DLgs 165/01 consentono di riportare alla competenza del contratto collettivo nazionale la materia relativa alla valutazione delle prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento accessorio.
Tale previsione rende infatti inapplicabile la Direttiva 36/16 sulla valutazione dei dirigenti scolastici firmata dalla Giannini che, com’è noto, oltre a definire la procedura di valutazione dei dirigenti scolastici introdotta dalla legge 107/15, regola le modalità di attribuzione della retribuzione di risultato. La direttiva, già modificata dalla Ministra Fedeli ma solo per l’a.s. 2016/2017, deve essere profondamente modificata, alla luce delle indicazioni che saranno contenute nel nuovo contratto.
Come avvenuto per le risorse del bonus premiale per la valorizzazione dei docenti - che l’ipotesi di CCNL del comparto “Istruzione e Ricerca” firmata il 9 febbraio 2018 ha ricondotto all’esclusiva competenza della contrattazione - anche per la definizione della retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici si è dunque riconosciuta la piena titolarità della contrattazione.
Viene così definitivamente sconfitto il tentativo della legge 107/15, condiviso purtroppo da una parte della rappresentanza sindacale della dirigenza scolastica, di assoggettare la dirigenza scolastica e di ridurre la libertà delle scuole autonome attraverso una valutazione premiale nelle mani dei Direttori Generali degli USR trasformati in autorità salariali.
L’accordo sulla disconnessione degli esiti della valutazione dalla retribuzione di risultato riconosce che il tavolo negoziale per il rinnovo del CCNL sarà la sede naturale in cui affrontare l’esame di tutte le materie per troppo tempo sottratte alla contrattazione, a partire dagli interventi del 2009 del governo di centrodestra.
Il nostro obiettivo è ora quello di riportare alla competenza del contratto tutti gli aspetti della procedura di valutazione dei dirigenti scolastici, dai criteri per il reclutamento dei nuclei di valutazione, alle modalità di coinvolgimento dei dirigenti valutati, alle procedure di garanzia in caso di valutazione negativa e aprire da subito un confronto vero sulle modalità e sulla procedura di valutazione predisposta per l’a.s. 2017/2018.