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I sindacati chiedono un incontro urgente sulla valutazione dei dirigenti scolastici

È ormai indifferibile una soluzione che metta fine all’inaccettabile condizione dei dirigenti scolastici. Alla Ministra chiediamo un segnale concreto di attenzione per la categoria.

05/04/2017
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La FLC CGIL, in occasione dell’incontro del 4 aprile 2017 sulle deleghe, insieme a CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS CONFSAL, ha chiesto un incontro urgente con la Ministra Fedeli  per un confronto sulle problematiche della dirigenza scolastica e della procedura di valutazione avviata.

I dirigenti scolastici vedono peggiorare sempre di più le loro condizioni lavorative e non sono più in grado di svolgere con serenità ed efficacia la loro funzione di guida e coordinamento delle istituzioni scolastiche autonome, a causa del crescente carico di compiti e responsabilità derivanti dall’applicazione alle scuole di innovazioni normative e organizzative che riguardano la PA e dal trasferimento di compiti e funzioni finora svolti dall’Amministrazione centrale e da quella territoriale.

Al sovraccarico di lavoro e di funzioni, che poco o niente hanno a che fare con gli specifici compiti di direzione delle istituzioni scolastiche,  corrisponde  per i dirigenti scolastici una retribuzione inadeguata che dal 2010 ad oggi, per via dei tagli delle leggi finanziarie, non solo non aumenta, ma addirittura diminuisce (unico caso in tutto il pubblico impiego !!).

Dopo una parziale e temporanea  restituzione dei fondi per la retribuzione accessoria da parte  della  legge 107/2015, nell’a.s. 2016/2017 la retribuzione dei dirigenti scolastici torna infatti a diminuire, mentre i dirigenti in servizio sono sempre di meno  e aumentano enormemente le scuole affidate a reggenza, a causa dei tempi biblici della pubblicazione del Regolamento per il concorso, pronto da più di un anno ma bloccato per inspiegabili motivi.

Neppure l’imminente apertura dei rinnovi contrattuali potrà dare qualche speranza di cambiamento: le risorse stanziate sono insufficienti persino al mantenimento del potere d’acquisto dei salari, figuriamoci rispetto  all’obiettivo dell’equiparazione al resto della dirigenza pubblica.

A  questo scenario desolante e mortificante per la professionalità dei dirigenti scolastici si aggiunge, dopo tanti anni di partecipate sperimentazioni, l’avvio di un’inedita procedura di valutazione dei dirigenti scolastici non negoziata,  inaccettabile nei presupposti ideologici e nelle previsioni operative, con cui si sta tentando un’operazione di asservimento della categoria  costretta a subire l’attribuzione di obiettivi inadeguati e non misurabili e il giudizio di valutatori inesperti e non indipendenti.

Per l’ennesima volta chiediamo alla Ministra di dare seguito agli impegni assunti dal Governo con l’Intesa del 30 novembre 2016, avviando immediatamente un confronto contrattuale sulla critica situazione retributiva dei dirigenti scolastici e modificando radicalmente i criteri e le modalità di valutazione dei dirigenti scolastici.

Non è più tempo di rinvii, i dirigenti scolastici non possono  più aspettare.