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"Nell'infanzia di oggi c'è il paese di domani", lettera al Ministro Profumo

Il Coordinamento nazionale per le politiche dell'infanzia e della sua scuola chiede un incontro al Ministro dell'Istruzione.

20/01/2012
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Il Coordinamento per le politiche dell'infanzia e della sua scuola scrive al Ministro Profumo per chiedere generalizzazione, qualità, un quadro di riferimento nazionale (indicazioni) condiviso e la giusta considerazione della specificità del lavoro coi bambini e le bambine di questa fascia d'età nella determinazione dell'età pensionabile e in generale della normativa sulla pensioni.
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Coordinamento nazionale
per le politiche dell'infanzia
e della sua scuola


Al Professor Francesco Profumo
Ministro dell'Istruzione Università e Ricerca
 

Il Coordinamento Nazionale per le Politiche dell'Infanzia e della sua Scuola costituisce dal 1995 un'esperienza unica nel panorama dell'associazionismo scolastico; l'organismo, interassociativo e plurale, riunisce infatti le cinque storiche Associazioni Professionali della scuola (AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM, MCE) e le quattro maggiori Organizzazioni Sindacali (FLC CGIL, CISL SCUOLA, Uil SCUOLA e SNALS-CONFSAL) a sostegno delle politiche di qualificazione dell'infanzia e della sua scuola. L'organismo interviene con pronunciamenti, atti ed iniziative a supporto dello sviluppo dei bambini ed ispira la propria attività a garanzia del diritto di ogni bambino ad avere la “sua scuola”; offre supporto professionale, occasioni di dibattito, spunti e spazi di riflessione a scuole docenti ed operatori impegnati nel compito di istruire, formare ed educare bambini dai tre ai sei anni nella scuola dell'infanzia con uno sguardo attento anche alle interazioni tra quest'ultima e le diverse esperienze strutturate in ordine all'educazione prescolastica per i bambini dai 0 a 3 anni.

L'azione svolta in tal senso si colloca in linea con il grande piano di investimento promosso dalla Commissione Europea sulla prima infanzia consapevole che questa rappresenti un'età cruciale per l'apprendimento futuro, per il raggiungimento di obiettivi strategici quali la riduzione al di sotto del 10% dell'abbandono scolastico, la prevenzione del rischio di povertà e dell'esclusione sociale. Migliorare la qualità e l'efficacia dei sistemi di istruzione è una promessa europea d'importanza fondamentale per buon esito dell'apprendimento permanente e della democrazia.

L'Europa individua tra gli indicatori per accertare la qualità dell'ECEC (Early childhood education care) tra le altre, la capacità di progettare contesti pedagogici armoniosi e ben coordinati, di integrare cura ed educazione facilitando la transizione dei bambini dalla famiglia all'educazione/cura, nonché ad un livello successivo di istruzione.

In tal senso la Scuola dell'Infanzia italiana è da anni esempio di pratiche all'avanguardia per qualità di esperienze e percorsi sperimentali ed è riconosciuta a livello internazionale per il suo indiscutibile valore pedagogico.

Negli ultimi anni ha visto però stravolgere il proprio profilo: il blocco del processo di generalizzazione, i tagli al personale ATA e, da quest'anno, anche al personale docente, la drastica riduzione di risorse finanziarie e materiali, la difficoltà degli Enti Locali a mantenere gli interventi già in atto mettono in seria difficoltà il buon funzionamento delle scuole, mentre si prefigurano effetti aggravanti per le verticalizzazioni: si riducono gli orari di funzionamento, si consente la frequenza a bambini più piccoli della già prevista età di inserimento anticipato, spariscono le compresenze per attività in piccoli gruppi o individualizzate, non si nominano supplenti, le liste di attesa si allungano ed identità ed efficacia educativa si sgretolano. I recenti interventi sulle pensioni, infine, innalzando l'età lavorativa delle donne determinerà scarti tra docenti e bambini anche di 67 e più anni, con gravi ricadute sul clima educativo nelle sezioni, sulla esigenza di stabilità socio affettiva dei bambini e sulle attività ludiche formali ed informali.

Occorre intervenire concretamente, dedicare risorse adeguate, dare valore alle sinergie necessarie, estendendo su tutto il territorio nazionale la nostra scuola dell'infanzia e sostenendo la diffusione di servizi educativi di qualità per la prima infanzia.

In questa direzione il Coordinamento ha elaborato specifiche proposte che potranno essere illustrate in un incontro che siamo a chiederLe, per implementare la generalizzazione, promuovere la piena attuazione dell'autonomia scolastica, definire standard di funzionamento, investire per la formazione in servizio dei docenti e di tutti gli operatori, adeguare l'edilizia scolastica al rispetto dei tempi, delle esigenze e dei diritti di cui i bambini sono portatori.

Su questi aspetti si auspica che il Governo ed il Dicastero a Lei affidato possano caratterizzare la propria azione, a partire dalla definizione di un più certo quadro di riferimento che dovrà coinvolgere in modo attivo e concreto le scuole ed i soggetti di rappresentanza con una congrua fase sperimentale.

A tal fine il Coordinamento intende confermare la propria disponibilità all'interlocuzione e la collaborazione, nel convincimento che nell'infanzia di oggi c'è il paese di domani.
Restando in attesa di cortese riscontro si coglie l'occasione per porgere i più sinceri auguri di buon lavoro.
 

Cordiali saluti
Il Coordinamento Nazionale per le Politiche dell'Infanzia e della sua Scuola