Mobilità docenti 2019/2020: i motivi delle rettifiche
Il MIUR risponde alla richiesta dei sindacati sulle modifiche apportate agli esiti della mobilità dei docenti. Non si tratta di una disfunzionalità di sistema, bensì di un errore nel calcolo delle disponibilità.
Come da richiesta unitaria, il MIUR ha convocato i sindacati martedi 2 luglio 2019 per un'informativa aggiornata sugli esiti della mobilità-docenti a.s. 2019/2020 a seguito delle sopravvenute operazioni di rettifica disposte dopo la pubblicazione del 24 giugno.
La dott.ssa Palumbo ha fornito alcuni dati che fanno da contesto alla situazione in esame: le domande di mobilità presentate dai docenti sono state 129.802.
Trattandosi, come noto, di una elaborazione in unica soluzione per tutti i gradi di scuola, il lavoro è stato ingente ma gli errori incorsi sono estranei al funzionamento del sistema. Il motivo, invece, è da ricercare nel mancato accantonamento provinciale dei posti FIT del DM 631, che ha modificato il computo complessivo delle disponibilità, sovrastimandone il numero effettivo.
Nel dettaglio emerge che i movimenti da annullare sono stati 352 su 82 province, ma tali da coinvolgere 573 posizioni comunque da rettificare, distribuite su tutto il territorio nazionale. Quelle di 259 docenti sono state soddisfatte sulla medesima preferenza o su una maggiormente gradita; i restanti 314 docenti hanno avuto esito positivo in una delle venti preferenze espresse.
In sintesi, può essere considerato un fenomeno piuttosto limitato che, sulla cifra finale costituisce il 2,7 per mille delle operazioni.
Abbiamo chiesto al MIUR i nuovi tabulati risultanti dai movimenti corretti al fine di verificare le modifiche delle disponibilità sulle singole province. Gli stessi uffici Scolastici territoriali stanno procedendo ad emanare i dispositivi di rettifica.
Come FLC CGIL apprezziamo la trasparenza di queste informazioni e valutiamo positivamente il riscontro avuto; siamo intervenuti con tempestività fin dalle prime segnalazioni e grazie a ciò si è potuto risolvere, in tempi stretti e con la dovuta condivisione, la criticità dei risultati che, come sempre, sono molto attesi dai lavoratori.