Organici scuola 2021/2022: docenti, il Ministero dell’Istruzione conferma i posti
A queste condizioni impossibile affrontare lo stato di emergenza. Sempre più urgente la riduzione del numero di alunni nelle classi. Chiesta la conferma dell’organico Covid.
Il 28 aprile 2021 si è concluso il confronto, con modalità in remoto, fra il Ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali sulle dotazioni organiche dei docenti per l’anno scolastico 2021/2022. Il precedente incontro.
È confermato, per ragioni legate alla crisi pandemica, l’organico di diritto del 2020/2021 nonostante la flessione registrata nelle iscrizioni complessive degli alunni, ma con i necessari adeguamenti legati a disposizioni di legge così riassumibili:
- un incremento di 5.000 posti di sostegno per tutti gli ordini di scuola (art.1 co.960 L. 178/2020)
- un incremento di 1.000 posti di organico di potenziamento della scuola dell’infanzia (art.1 co.968 L.178/2020)
- una riduzione di 650 posti per gli istituti professionali (486 docenti ITP e 164 docenti laureati, secondo quanto previsto dal DLgs 61/2017)
La dotazione organica complessiva dei posti di sostegno diventa di 106.179 posti (di cui 6.446 di potenziamento), mentre il contingente del potenziamento di posto-comune sale a 50.202 posti
La ripartizione alle Regioni è stata definita dal Decreto interministeriale: sui criteri di distribuzione alle province e ai diversi gradi di scuola sono in corso le riunioni di confronto con i sindacati. A livello di UST, pur nel limite delle risorse assegnate, è possibile intervenire con margini di compensazione tenuto conti di particolari condizioni di criticità.
Forniremo a breve dati ed elaborazioni, quando sarà pubblicata la nota ministeriale con le relative tabelle.
La nostra posizione
Riteniamo, come nel caso degli organici degli ATA, che il Ministero non stia dando seguito agli impegni presi nelle scorse settimane, in particolar modo su quegli aspetti che rappresenterebbero una importante misura di contrasto al rischio pandemico nelle scuole: ci riferiamo alla riduzione degli alunni nelle classi e al conseguente e necessario incremento di personale.
La timida apertura ad una flessibilità organizzativa, ottenuta tra l’altro dopo innumerevoli pressioni fatte dal sindacato, si scontra con la rigidità con la quale viene gestito l’organico “senza oneri aggiuntivi”: è una visione miope che richiederà alle scuole ed ai docenti ulteriori aggravi lavorativi, gli ennesimi dopo un anno già di per sé molto impegnativo, di cui il Ministero pare non tenerne conto.
Nessuna certezza nemmeno sull’organico aggiuntivo dei posti-covid, che si è rivelato fondamentale per garantire l’offerta formativa nella più sicura condizione possibile: una lacuna che accentua la divergenza tra le dichiarazioni di buona volontà e la ricerca di soluzioni concrete e rispondenti ai bisogni.