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Schema di decreto su continuità e valorizzazione dei docenti: l’informativa del MI

Il nuovo decreto accoglie in parte le osservazioni formulate dal sindacato e dal CSPI. Netta contrarietà della FLC circa il ricorso ad uno strumento che sottrae materie al CCNL.

28/09/2022
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Il Ministero dell’Istruzione ha convocato le organizzazioni sindacali nella mattinata di mercoledì 28 settembre 2022 per l’informativa al nuovo schema di Decreto attuativo dell’art.45 - Legge 79/2022 sui criteri per l’attribuzione delle risorse al personale docente che garantisce “l’interesse dei propri alunni e studenti alla continuità didattica”.

Il testo è stato illustrato nella sede del Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali senza possibilità di effettuare una lettura preventiva. In attesa di esame più approfondito, abbiamo colto sostanziali modifiche rispetto alla precedente versione sulla quale come FLC CGIL avevamo rilevato molte criticità e lo stesso CSPI si era espresso all’unanimità con un parere negativo.

Il nuovo articolato recepisce buona parte delle nostre osservazioni, operando un aggiustamento che abbiamo definito “di buon senso”.

Tuttavia resta l’inopportunità della pubblicazione di un Decreto Ministeriale, tenuto conto che la materia della continuità è di competenza contrattuale e la stessa legge indica lo strumento del decreto “nelle more dell’aggiornamento contrattuale” da adottarsi entro il termine del 30 giugno.

A superamento della data prevista e in piena trattativa sul rinnovo del CCNL all’ARAN, appare incomprensibile la determinazione del MI di procedere con un DM, sottraendo al negoziato sia le risorse che la continuità, in una fase in cui il confronto è in svolgimento.

Come abbiamo espresso al tavolo, la nostra posizione è di netta contrarietà a questa ennesima intrusione sulle materie oggetto di trattativa, che interpretiamo anche come forzatura del disposto della legge, non giustificata da alcuna necessità reale.

Non solo c’è il problema dello strumento, ma anche dell’efficacia di merito rispetto all’obiettivo (pur condivisibile) della continuità didattica: dalle stime, ammonterebbe a meno di 1.000 euro lordi l’incentivo spettante dopo 5 anni di permanenza nella stessa sede.  

Si rafforza quindi la convinzione circa la necessità di devolvere subito la materia al tavolo ARAN per definire tempi, modalità e compensi con cui regolare l’assegnazione ai docenti.

Il ministero ha preso atto della discussione e si è riservato un confronto interno.