Esami di Stato: doppio compenso ai commissari interni
I sindacati chiedono al MIUR di fare definitivamente chiarezza, ripristinando il diritto dei docenti alla retribuzione per l’effettivo lavoro svolto.
I sindacati scuola scrivono al MIUR per sollecitare un chiarimento sul doppio compenso dovuto ai commissari interni nominati su più classi.
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FLC CGIL - CISL Scuola - UIL Scuola - Snals - Gilda
Coerentemente con quanto richiesto da queste organizzazioni sindacali nell’ultimo incontro del tavolo tecnico sulle retribuzioni, svoltosi al MIUR lo scorso 4 giugno, sollecitiamo codesta Direzione a pubblicare tempestivamente una nota definitiva sulla questione relativa ai compensi da attribuire ai commissari interni degli esami di stato del secondo ciclo impegnati su due classi.
L’art. 3 del Decreto Interministeriale del 2 luglio 2007, che definisce i compensi spettanti ai commissari d’esame nel caso di commissari interni nominati per più di una classe è stato interpretato dal MIUR in due modi diversi.
Con la nota 7230 del 5 luglio 2007 la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici aveva chiarito che: "I compensi aggiuntivi riferiti alla funzione di cui alla tabella 1 - quadro A spettano ai membri interni che svolgono la funzione su ulteriori classi della stessa e di altre commissioni.”
Successivamente il Dipartimento per gli Ordinamenti del MIUR ha emanato la nota 7321 del 13 novembre 2012 che, in aperto contrasto con la nota precedente, sostiene che la retribuzione aggiuntiva spetti solo nel caso in cui il commissario interno sia impegnato in due classi di commissioni diverse e non nelle due classi della stessa commissione.
Le scriventi organizzazioni sindacali chiedono quindi che il MIUR faccia definitivamente chiarezza, ripristinando il diritto dei docenti alla retribuzione per l’effettivo lavoro svolto, indipendentemente dalla collocazione delle classi nella stessa o in due diverse commissioni, ed eviti inutili aggravi di lavoro alle scuole alle prese in questi giorni con il pagamento dei commissari scongiurando l’instaurarsi di contenziosi che vedrebbero, come è già accaduto, l’Amministrazione sicuramente soccombente.