Esami di Stato: il MIUR comunica le date delle simulazioni delle prove scritte
Adempimenti burocratici versus percorsi formativi. Il MIUR brucia i tempi e corre diritto senza ascoltare nessuno. Per la FLC CGIL occorre rinviare e aprire un dibattito pubblico, serio e approfondito.
Il MIUR ha emesso la nota 2472 dell'8 febbraio 2018 che aveva preannunciato, con le indicazioni per la simulazione delle prove d’esame.
La nota si inserisce in quello che il ministero definisce il “processo di accompagnamento” all'introduzione delle innovazioni introdotte dal dlgs 62/2017, relative alle prove scritte dell'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione.
Le date nazionali dedicate alla prima e alla seconda prova sono quattro:
- SIMULAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA: 19 FEBBRAIO E 26 MARZO;
- SIMULAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA: 28 FEBBRAIO E 2 APRILE.
Le scuole, nell'ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, potranno scegliere se utilizzare i materiali delle simulazioni nello stesso giorno della pubblicazione ovvero in altri momenti. La precisazione, evidentemente, è il risultato di una presa d’atto del ministero circa le difficoltà che avrebbero comportato simulazioni nazionali, così tardivamente programmate, rispetto alla programmazione e all’organizzazione che le istituzioni scolastiche del II ciclo si sono già date da tempo.
Caratteristiche delle tracce
Le tracce rispetteranno le caratteristiche e la struttura definite dai quadri di riferimento per i diversi ordini di scuola.
La seconda prova per gli istituti professionali
Poiché per gli istituti professionali la traccia è in due parti, la simulazione riguarderà solo la parte di competenza del ministero e non la seconda parte, che è quella di competenza della singola Commissione d’esame.
Indirizzi con prove da svolgere in più giorni
Nel caso di prove per cui è previsto l’espletamento in più giorni (es. licei artistici o musicali), saranno le scuole a dover decidere se far svolgere la prova o parte di essa, in un’unica giornata.
Campionatura e monitoraggio
Il MIUR prevede di effettuare un'indagine su un campione significativo di scuole con lo scopo di raccogliere riscontri in merito alla coerenza tra le tracce proposte e i quadri di riferimento, le Indicazioni nazionali e le Linee guida. L’indagine avrebbe altresì l’obiettivo di verificare l'andamento delle simulazioni per meglio tarare le tracce di esame.
Commento
Dalla lettura della nota appare evidente che al Ministero c’è non poca confusione, non solo su come utilizzare i quadri di riferimento ai fini della redazione delle prove d’esame, ma anche sulle responsabilità stesse che fanno capo al ministro, che per legge, ricordiamolo, è direttamente responsabile della scelta delle prove d’esame (art. 17 comma 8 Dlgs 62/17).
Ma soprattutto c’è confusione nel cogliere la relazione che esiste tra un esame di Stato conclusivo di un ciclo scolastico e i percorsi formativi che la scuola ha progettato e realizzato per ciascuna studentessa e di ciascun studente e contrasta con un principio che è ben noto agli esperti di formazione: i processi formativi hanno bisogno dei tempi giusti affinché ogni studente possa imparare a lavorare su se stesso attraverso la relazione insegnamento/apprendimento.
L’esame di Stato a cui fa riferimento l’art. 33 comma 5 della Costituzione è quello che conclude con coerenza il percorso realizzato all’interno del sistema scolastico. Il fatto stesso che il MIUR si proponga, invece, di trarre dalle simulazioni, le indicazioni sulla struttura che dovrà dare alle prove d’esame, rende evidente che quello che si sta realizzando è una forzatura senza precedenti, perché inverte il naturale corso delle cose che dovrebbero andare dal percorso didattico all’esame e non il contrario. È chiaro a tutti che l’inversione prospettata dal ministro, dipenda unicamente dal fatto che non ci sono i tempi necessari per attuare reali misure di accompagnamento. Tutto ciò apre scenari di ampia discrezionalità che il ministero potrebbe esercitare durante gli esami di Stato. Tale discrezionalità se collegata alle recenti dichiarazioni del Ministro Bussetti sulle scuole e sui docenti del sud, rischia di aggravare le già manifeste inquietudini.
La FLC CGIL chiede che le modifiche che si vanno apportando alla struttura dell’esame vengano introdotte solo dopo che il MIUR avrà avviato un confronto pubblico con le professionalità della scuola, a partire dai docenti delle scuole secondarie di II grado.
Ricordiamo che le OOSS confederali hanno unitariamente chiesto un incontro al Capo dipartimento per discutere delle criticità che sta generando l’attuazione della riforma dell’esame di Stato al termine II grado ed è veramente grave che a tutt’oggi il MIUR continui a fare a meno di parlare con chi rappresenta la scuola.