Licei e tecnici quadriennali: la FLC CGIL ha presentato ricorso al Tar Lazio
Impugnato il decreto del MIUR che prevede la sperimentazione di un percorso di studi quadriennale, un provvedimento dannoso e sbagliato per la scuola oltre che in contrasto con i principi costituzionali.
La FLC CGIL ha notificato al Tar Lazio il ricorso nei confronti del decreto 567 del 3 agosto 2017 che ha introdotto la possibilità di sperimentare la riduzione di un anno dei percorsi di istruzione nei licei e negli istituti tecnici.
Per la FLC CGIL questo provvedimento è illegittimo per diverse ragioni, ma principalmente perché pone in pericolo il godimento del diritto di istruzione in condizioni di eguaglianza da parte di tutti i cittadini (artt. 3, 33 e 34 della Costituzione).
Nel ricorso viene evidenziato come il MIUR si sia ripetutamente discostato dalle indicazioni date su questo provvedimento dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Il CSPI aveva proposto, tra le altre cose, di assumere soluzioni in grado di assicurare un coordinamento dell’offerta formativa delle diverse scuole che accedevano alla sperimentazione al fine di garantire la fruizione del diritto all’istruzione in condizioni di eguaglianza tra tutti gli studenti. Il mancato accoglimento di questa condizione determina una disomogeneità tra i progetti presentati che fa venir meno anche l’attendibilità del campione selezionato per una valutazione scientifica della sperimentazione avviata al fine di estenderla sull’intero territorio nazionale.
L’aver previsto una sorta di competizione tra le scuole per l’accesso alla sperimentazione, affidando loro il compito di definire come raggiungere gli obiettivi didattici previsti per il quinto anno di corso entro il quarto anno, è irragionevole e illogico perché contrasta con quella che dovrebbe essere la funzione stessa della sperimentazione, e cioè il raggiungimento di una indicazione chiara circa l’estensibilità del modello su scala nazionale. Ma soprattutto perché così facendo il MIUR abdica alla propria funzione di provvedere all’organizzazione generale dell’istruzione, garantendo il godimento del diritto all’istruzione in condizioni di parità sull’intero territorio nazionale.
Per la FLC CGIL la sperimentazione proposta risulta dannosa e sbagliata per la scuola italiana per l’assenza di fondamento scientifico, per l’inconsistenza di adeguate finalità educativo-didattiche e infine anche per i forti ed evidenti limiti sul piano costituzionale che il provvedimento di legge presenta.
Per tutto questo la FLC CGIL ha chiesto al Tar Lazio l’annullamento dei provvedimenti adottati dal MIUR.