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Emergenza Coronavirus COVID-19, Decreto legge 1/22: il Ministero invia una nota alle scuole

Nessun chiarimento utile a colmare i vuoti e le incertezze rappresentate dalle scuole. La FLC CGIL chiede la convocazione permanente del Tavolo previsto dal Protocollo di sicurezza nel rispetto degli impegni assunti ad agosto. Resta il buco nero dei dati sui contagi di cui abbiamo chiesto conto.

08/01/2022
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Pubblichiamo la nota 11 dell’8 gennaio 2022 applicativa del DL 1/2022 diramata dal Ministero alle scuole dopo l’illustrazione fatta ai sindacati sabato mattina. Tale incontro si è svolto a seguito delle nostre pressanti richieste e in conseguenza anche dell’allarme lanciato dai dirigenti FLC CGIL preoccupati per la ripresa delle attività didattica in presenza.
La nota altro non è che la schematizzazione dei contenuti del decreto di cui abbiamo già commentato i contenuti.
Le uniche aggiunte rispetto ai contenuti del decreto riguardano le indicazioni relative all’applicazione di misure specifiche per il personale della scuola e a quello esterno che ha svolto attività in presenza nella classe con casi positivi per almeno 4 ore, anche non continuative, nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del caso.

Durante l’incontro abbiamo analiticamente dimostrato tutte le difficoltà pratiche che incontreranno le scuole nell’attuare le misure previste dal decreto e invitato il Ministero a fare scelte commisurate ai dati della realtà.
Abbiamo inoltre segnalato la necessità di risolvere le seguenti problematiche di cui finora il Ministero non ha tenuto conto, ma che è invece indispensabile chiarire:

  • Omogeneità di trattamento ai fini dell’obbligo vaccinale di tutto il personale che lavora nella scuola anche se non alle dirette dipendenze della stessa.
  • Certezza sulla sostituzione del personale assente in conseguenza dell’applicazione della normativa anticovid.
  • Individuazione di un termine di preavviso (minimo 10 giorni) per la risoluzione del contratto individuale di lavoro dei supplenti nominati in sostituzione del personale sospeso perché non ancora vaccinato.
  • Erogazione della didattica digitale integrata solamente a seguito di sospensione dell’attività didattica in presenza e non a domanda delle famiglie o degli alunni.
  • Ammissione alla didattica in presenza nel caso di un numero di contagi superiore a due nella scuola secondaria, solo per gli alunni i cui genitori fanno formale richiesta alla scuola dando dimostrazione dello stato vaccinale.
  • Disposizione formale che consenta ai dirigenti, a seguito della sorveglianza con testing nella scuola primaria, di sospendere l’attività in presenza nel caso di una positività in attesa dell’esito del TO.

Al di là dei chiarimenti che riteniamo necessari ed urgenti abbiamo ribadito la necessità di ricevere tutte le informazioni relative alla diffusione del contagio nelle scuole di alunni e personale.

Infine abbiamo proposto:

  • Un monitoraggio degli effetti degli interventi delle regioni e dei sindaci di rinvio della ripresa delle attività didattica in presenza e dell’andamento dell’applicazione delle disposizioni relative alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria.
  • La distribuzione gratuita delle mascherine FFP2 agli alunni e al personale e l’erogazione alle scuole delle risorse necessarie per le prime esigenze.
  • Convocazione di un tavolo di confronto organizzazioni sindacali e Ministero per chiarire le procedure di utilizzo in altri compiti e di sostituzione del personale docente e ATA non vaccinabile per motivi di salute

Anche dopo la nota del Ministero si confermano le nostre valutazioni critiche sull’insufficienza e la farraginosità del provvedimento governativo e la necessità di una oggettiva considerazione delle situazioni epidemiologiche nel paese che richiederebbero un autorevole intervento del CTS per garantire la salute di studenti e personale nelle attività in presenza.

Per quanto riguarda le ulteriori valutazioni politiche sull’incontro si veda il comunicato.

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