Finanziamento scuole non statali: atteso il pronunciamento della Corte Costituzionale
Prevista per il 13 gennaio 2009 un'importante sentenza su un argomento costituzionalmente scontato, ma sempre più spesso disatteso.
Domani 13 gennaio la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla legittimità del finanziamento alle scuole non statali. La sentenza riguarderà in particolare l’Emilia-Romagna. E’ qui che il TAR, con l’ordinanza n. 10 del marzo 2008, ha rilevato la possibile incostituzionalità delle misure di finanziamento previste e ha deciso di rinviare il tutto alla Corte Costituzionale.
Il TAR ha affermato che ogni finanziamento diretto alle scuole private è incostituzionale sotto due profili:
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“la previsione di un sostegno finanziario direttamente a favore delle scuole dell’infanzia private per contributi di spesa corrente e di investimento ..appare in contrasto con il divieto costituzionale di oneri finanziari in materia a carico del bilancio pubblico”;
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“ogni contribuzione pubblica – ove rivolta direttamente a favore della gestione di scuole ed istituti di educazione privati – contiene il rischio elevato di una ingerenza sull’organizzazione della scuola stessa”.
In sostanza si tratta della riaffermazione del valore dell’artico 33 della Costituzione che a fronte della libertà di istituire scuole non statali prevede che non debbano esservi oneri per lo Stato.
I finanziamenti sono stati attivati in base alla “vecchia” legge regionale del 1995, che già a suo tempo aveva suscitato polemiche e manifestazioni. Ma, viste anche le motivazioni del rinvio, la cosa travalica gli ambiti regionali e le norme di quella legge, non solo perché la legge emiliana si può considerare la madre di altre leggi regionali dalle stesse finalità, ma anche perché già la Corte Costituzionale con la sentenza n.50 del 2008 aveva bocciato il decreto ministeriale 8 agosto 2007, che finanziava tutte le scuole paritarie di ogni ordine e grado.
Ma nonostante questa bocciatura il Ministro Gelmini ha continuato a elargire finanziamenti. La conseguenza è che, in forza di tutte queste normative, la scuola privata è oggi finanziata da tre canali: quello nazionale, quello regionale e quello comunale. E si può stimare che tutti questi finanziamenti superino abbondantemente il miliardo di euro all’anno, una quota lasciata intatta anche dalle ultime misure finanziarie di Tremonti (la prevista riduzione di 120 milioni di euro è stata immediatamente ritirata!), le quali alla scuola statale hanno tagliato invece 8 miliardi di euro.
Il ricorso che sarà giudicato domani dalla Corte Costituzionale è stato promosso dalla Chiesa Evangelica Metodista di Bologna, dalla Chiesa Cristiana Avventista di Bologna, dalla Comunità Ebraica di Bologna e dal Comitato bolognese Scuola e Costituzione.
Roma, 12 gennaio 2009