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Fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante: audizione in Senato

Il DDL prevede 30 milioni di euro destinati ai Comuni per progetti di supporto in ambito pedagogico-educativo e psicologico realizzati da gruppi di lavoro interprofessionali. La FLC CGIL condivide gli obiettivi di fondo e rileva alcune criticità.

04/07/2023
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Si è svolta il 4 luglio 2023, presso la VII Commissione “Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica” del Senato, l’audizione delle organizzazioni sindacali sul DDL n. 28 “Fondo per il sostegno della comunità educante”.

Si tratta di un disegno di legge finalizzato allo stanziamento di risorse, pari a 30 milioni di euro in due anni, destinate ai Comuni per promuovere patti educativi con le istituzioni scolastiche del territorio per supportare e potenziare le comunità educanti mediante la predisposizione di progetti in ambito socio-pedagogico e psicologico.

Allo scopo verranno costituiti gruppi di lavoro interprofessionali, di cui faranno parte rappresentanti dei comuni e delle scuole interessate, nonché figure professionali con competenze specifiche (educatori, pedagogisti, psicologi).

La FLC CGIL considera importante la decisione della VII Commissione di sviluppare un confronto ampio e aperto quale opportunità di discussione sullo stato di disagio diffuso che riguarda il mondo giovanile, soprattutto dopo la fase di emergenza epidemiologica da COVID-19, e condivide gli obiettivi di fondo del DDL.

Al tempo stesso segnala criticità rispetto all’utilizzo dello strumento dei bandi, che rischia di allocare le risorse presso i Comuni che possono avvalersi di una macchina amministrativa rodata ed efficiente, trascurando gli effettivi bisogni, all’esclusione del personale ATA dalla partecipazione ai gruppi di lavoro, ad alcune attribuzioni contenute nella relazione introduttiva che esulano, a nostro parere, lo spirito del bando: tra queste i riferimenti alle “competenze occupazionali”, alla progettazione e formazione in materia di  “ambienti digitali di apprendimento” o la funzione di “supervisione” che assegnerebbe a educatori, pedagogisti, psicologi un ruolo di direzione e controllo eccedente rispetto a quello di raccordo e supporto.  

Abbiamo infine ribadito la necessità che le scuole siano dotate di strumenti propri per promuovere successo scolastico e generare benessere, creando ambienti educativi inclusivi per un apprendimento significativo e autenticamente trasformativo. Servono più organici, servono nuovi parametri per la formazione delle classi, serve aumentare il tempo scuola e valorizzare le professionalità, tutte le professionalità, che esercitano quotidianamente a contatto con le bambine e i bambini, con le ragazze e i ragazzi.

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