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Gennaio: tempo di decisioni importanti per i quattordicenni

In questo periodo dell’anno i ragazzi che stanno frequentando la terza media dovranno decidere se e a quale indirizzo della scuola secondaria superiore intendono iscriversi per il prossimo anno scolastico ( la data di scadenza sarà definita con una circolare ministeriale di prossima emanazione, che provvederemo a comunicare appena sarà resa nota).

13/01/2004
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In questo periodo dell’anno i ragazzi che stanno frequentando la terza media dovranno decidere se e a quale indirizzo della scuola secondaria superiore intendono iscriversi per il prossimo anno scolastico ( la data di scadenza sarà definita con una circolare ministeriale di prossima emanazione, che provvederemo a comunicare appena sarà resa nota).
Potranno, purtroppo, decidere anche di non iscriversi a nessun percorso scolastico, visto che la legge 53/03, approvata nella primavera scorsa, ha abolito tale obbligo, e visto che nel frattempo il governo non ha ancora emanato alcun decreto sul diritto – dovere per 12 anni, previsto dalla stessa legge, ma non definito né nel suo significato legislativo né nei contenuti.
Quindi, quest’anno i quattordicenni in uscita dalla media inferiore, saranno prosciolti dall’obbligo di istruzione, ma non saranno sottoposti a nessun’ altra norma. Potranno, se vorranno, scegliere di iscriversi ad un corso regionale di formazione professionale, o a uno di quei corsi previsti dai protocolli sottoscritti nell’autunno scorso dall Miur e dalle regioni, ma potranno anche non iscriversi a nulla, decidendo di rimanere per strada.
Ciò significa che questa scelta, importante per il futuro formativo, sociale e professionale di questi ragazzi, dipenderà esclusivamente dalle condizioni culturali e sociali della famiglia di appartenenza. Sarà cioè una scelta individuale, rispetto alla quale lo Stato sta a guardare, si è ritratto, non ritenendo la formazione culturale di base dei propri cittadini un suo problema, in netta contraddizione, a nostro giudizio, con quanto previsto nel comma 2 dell’articolo 3 della Costituzione: “ è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
A tredici, quattordici anni di età c’è ancora bisogno di saperi e conoscenze di base, di più tempo per conoscersi e conoscere, per poter decidere consapevolmente cosa si vuole fare da grandi.
Il sapere, nella società globale e della conoscenza, è oggi più che mai il fattore che determina l’inclusione o l’esclusione sociale delle persone. E’ grave che si chieda invece di scegliere così presto, che si lascino soli i giovani, soprattutto quelli più deboli per condizioni familiari, ad assumere una decisione così importante.
Come evidenziato anche da recenti ricerche, nelle zone del paese a più alto tasso di occupazione, i giovani scolarizzati sono meno rispetto a quelli delle zone ad alto tasso di disoccupazione. E’ un fenomeno che deve far riflettere e che chiede a chi ne ha la responsabilità di intervenire per favorire invece la frequenza scolastica dei giovani anche in quelle zone, pena la qualità stessa dello sviluppo di quelle aree. Perché in genere quello che incontrano questi ragazzi poco scolarizzati è un lavoro povero, che li espone più facilmente al rischio di espulsione dal lavoro, alla prima crisi aziendale. Anche per questa ragione è opportuno rimanere a scuola più a lungo: per essere lavoratori più forti da adulti.
Invitiamo gli insegnanti, gli operatori impegnati particolarmente in questi giorni nelle attività di orientamento a sostenere e favorire il più possibile, quindi, le iscrizioni alla prima classe della scuola superiore, nell’interesse di questi ragazzi, ma anche del paese.

Roma, 13 gennaio 2004