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Governo arrogante e miope spezza il rapporto tra giovani e futuro

Disegno di legge sul lavoro: sarà possibile assolvere all'ultimo anno di obbligo di istruzione (cioè dai 15 anni di età) attraverso l'apprendistato. Dichiarazione di Fulvio Fammoni, Segretario nazionale della CGIL e Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC CGIL.

06/03/2010
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Tra le norme contenute nel Ddl lavoro, oltre al duro attacco all'art.18 , si prevede anche la possibilità di assolvere l'ultimo anno dell'obbligo scolastico nell'apprendistato.

Il Governo, con quella norma, svuota ulteriormente i contenuti culturali e formativi dell'obbligo scolastico a 16 anni ed abbassa a 15 anni l'età d'ingresso al lavoro.

Si condannano, così, le ragazze e i ragazzi che hanno difficoltà di proseguire negli studi, spesso causate dalle precarie condizioni economiche delle famiglie o da contesti sociali degradati, all'inserimento precoce nel mondo del lavoro senza quelle adeguate competenze formative per fronteggiare i cambiamenti epocali che caratterizzano il lavoro.

Una vera e propria operazione classista che riporta indietro di decenni l'Italia!

In realtà il Governo condanna, sulla base del censo, una parte delle nuove generazioni alla precarietà a vita, a retribuzioni bassissime e a forme di vero e proprio sfruttamento.

Mentre tutte le indagini (Ocse-Banca d'Italia) indicano la necessità d'investire in conoscenze, come accade in tutta Europa, questo Paese compie scelte opposte, tagliando risorse all'istruzione pubblica e cancellando diritti fondamentali.

Lo sciopero del 12 marzo deve essere una prima risposta, forte e decisa, all'arroganza e alla miopia del Governo che spezza il rapporto tra giovani e futuro e che accentua le disuguaglianze sociali.

Roma, 6 marzo 2010