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Il MEF continua a non pagare i supplenti delle scuole

Il Ministro dell’Istruzione si assuma le sue responsabilità ponendo fine ad un assurdo balletto fra Ministeri. E il Governo non tagli ma incrementi i fondi nella legge di stabilità.

06/11/2015
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Dalle scuole continuano a pervenirci quotidiane segnalazioni di disfunzioni che ostacolano il pagamento delle supplenze.

Ma la cosa più grave è che persistono situazioni in cui a volte non vengono retribuite persone che magari attendono la retribuzione da settembre.

Dalle nostre informazioni sappiamo che per poche decine di casi non riconosciuti dal sistema diventano poi migliaia i casi di Docenti e ATA non retribuiti.

E questo perché un assurdo balletto di controlli richiesti dal MEF al MIUR sta portando  la situazione ad un insostenibile stallo.

E’ ormai ben chiaro che non è un fatto di buona volontà da parte di questo o quell’ufficio del MIUR (che non si mette in discussione), ma è questione che va affrontata politicamente.

E, da questo punto di vista, il Ministro dell’Istruzione assuma a questo livello la questione senza dover subire la gerarchia del MEF che peraltro non risponde del servizio scolastico e della sua efficienza e efficacia.

E faccia sentire la sua voce anche sulle risorse da destinare alle supplenze. È infatti assurdo, come leggiamo nella proposta di legge di stabilità che 60 milioni di euro  vengano incamerati dalla fiscalità generale, quando invece sappiamo che per serie storica i fondi stanziati per le supplenze di anno in anno si dimostrano sempre inferiori alla necessità.

Più volte - in sede di tavolo tecnico del 29 settembre e del 13 ottobre 2015, ma anche al momento del sit in davanti al MIUR nella giornata di mobilitazione del personale ATA del 22 ottobre 2015 – si sono presi impegni per un incontro che mettesse all’ordine del giorno tale argomento.

Stiamo ancora aspettando.

La FLC CGIL ha deciso di non attendere un minuto di più e ha già dato indicazione di adire in tutte le situazioni le vie legali.

Forse perfino la giurisdizione, notoriamente lenta nel nostro Paese, si dimostrerà più veloce del Governo della velocità.

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