Incontro al Ministero per la ripresa delle attività scolastiche in presenza: occorrono misure adeguate
Prima della riapertura totale occorrono uniformità di comportamento sul piano nazionale, potenziamento dei trasporti, tracciamenti, autonomia organizzativa alle scuole e ripresa delle vaccinazioni del personale. Necessario rinnovare anche il protocollo di sicurezza.
Durante il previsto incontro tenutosi al MI nella mattina del 19 aprile scorso finalizzato alla riapertura delle scuole al 100% in presenza, l’Amministrazione ha informato i sindacati che il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) si pronuncerà il 20 aprile sulle condizioni sanitarie da rispettare nelle scuole in presenza delle nuove varianti e che, al più presto, saranno inviati i dati relativi alle vaccinazioni già effettuate tra il personale scolastico.
Francesco Sinopoli, Segretario generale della FLC CGIL, in apertura del suo intervento, ha dichiarato: “Ci troviamo davanti a un atto di volontà politica non supportato da condizioni reali. Prima di decidere la riapertura al 100% in presenza bisogna riprendere subito la campagna di vaccinazione, rinnovare i protocolli di sicurezza, effettuare tracciamenti, anche a campione, valutare i dati dei vaccinati, ancora non disponibili. In caso contrario non c’è alcuna garanzia per studenti e personale scolastico”.
La FLC CGIL ha ricordato che in questi ultimi mesi le scuole sono rimaste sempre aperte e che il primo ciclo nella maggioranza delle regioni ha svolto lezioni in presenza, eppure tutto ciò che sarebbe necessario per la riapertura in presenza al 100% non è stato ancora realizzato, con il paradosso che contestualmente, seppure per ragioni di priorità condivisibili, è stata bloccata la campagna di vaccinazione dedicata al personale scolastico. Pertanto, abbiamo chiesto che si riprenda immediatamente e si acceleri con la vaccinazione. Inoltre, la FLC CGIL ha rilevato che, al momento, in attesa del pronunciamento del CTS, non abbiamo ulteriori strumenti di valutazione sull’impatto delle varianti del virus sulle condizioni di sicurezza in ambiente scolastico, fatto determinante nella fase di definizione dei protocolli.
Infine, abbiamo chiesto che, rispetto alle diversificate condizioni rilevate nelle situazioni reali, le scuole autonome esercitino il proprio ruolo nella individuazione dei modelli organizzativi, anche rispetto ai tavoli prefettizi.
Secondo la FLC CGIL, adesso la priorità è dare seguito a quanto è stato già richiesto negli ultimi incontri:
- Conoscere i dati: è necessario conoscere i numeri del personale vaccinato con la prima e la seconda dose, differenziati dal personale scolastico degli altri settori pubblici e dei settori privati. Questo è un elemento di conoscenza indispensabile per capire le misure di sicurezza da adottare. In questi giorni che ci separano dalla effettiva generale apertura del 26 aprile vanno messi in atto provvedimenti adeguati.
- Aggiornare i protocolli di sicurezza, peraltro mai puntualmente applicati, che sono fermi all'estate del 2020.
- Attivare un'efficace azione di tracciamento con l'effettuazione dei tamponi in via prioritaria per la scuola.
- Potenziare i trasporti (che sono il luogo dove le persone che frequentano la scuola corrono i rischi maggiori di contagio) e consentire che le scuole – supportate dagli uffici scolastici regionali, e non più costrette a seguire le discutibili decisioni delle Regioni e/o delle Prefetture – possano auto organizzarsi circa gli orari di ingresso e d'uscita, la durata delle lezioni e quant'altro occorra per garantire il lavoro e le lezioni in sicurezza. Sui trasporti occorre grande trasparenza e consapevolezza.
- Prevedere l’uso della mascherina FFP2 per il personale delle scuole dove gli alunni possono non indossare la mascherina.
- Riprendere subito e portare rapidamente a termine la vaccinazione del personale scolastico, congiuntamente alle attuali priorità vaccinali stabilite dal Governo.
Inoltre, è stato evidenziato che la riapertura delle scuole avviene contemporaneamente ad altre riaperture e all’aumento delle occasioni di socialità; ciò mette a rischio contagio tutta la fascia di popolazione delle scuole secondarie, pertanto è ancora più necessario realizzare un sistema di monitoraggio nazionale: sappiamo che si tratta di un progetto molto ambizioso, ma è necessario che si realizzi una modalità di controllo dei possibili cluster, almeno con rilevazioni a campione.
Rispetto alla risposta delle regioni, la FLC CGIL ha ribadito che è indispensabile che i comportamenti differenziati vengano ricondotti a unità proprio dall’azione del Ministero.
L'Amministrazione ha replicato con alcuni interventi specifici. Il Dott. Agostino Miozzo, presente all’incontro, evidenzia che l'esigenza di riaprire nasce dalla necessità di rispondere alla crisi dei ragazzi in termini psicologici e di comportamento: la scuola è stata troppo chiusa e ha necessità di ricostruire le condizioni di benessere alla base del successo scolastico. I test salivari sono sotto la valutazione della loro efficacia come tracciamento e come strumento di prevenzione, nei prossimi giorni arriveranno indicazioni. Viene accolta e sarà sottoposta al CTS, la proposta di anticipare la seconda dose del vaccino al personale che affronterà l'esame di stato. Si considera opportuna la proposta di provare ad organizzare i test a campione individuando alcune scuole nei territori. Il Dott. Jacopo Greco ha rendicontato su come le scuole hanno speso le risorse finanziarie ( 331 milioni di euro) assegnate loro per affrontare la pandemia, ed in particolare, dei 306 milioni rendicontati dalle scuole:
- 128 milioni (42%) sono stati usati per acquisto materiali necessari (DPI, materiali igienici, ecc.) per gestire la pandemia.
- 81 milioni (27%) per potenziare gli strumenti da utilizzare per la DAD.
- 54 milioni (18%) utilizzati per edilizia leggera nelle scuole.
- 21 milioni (7%) per acquisto di servizi.
- Acquisti che hanno giustificato il rifinanziamento di queste spese.
Le conclusioni dell’amministrazione hanno ripreso alcuni dei punti sollevati dalla FLC CGIL e dalle altre organizzazioni sindacali in particolare quello riguardante la ripresa della vaccinazione di tutto il personale scolastico: in questa direzione il Ministero solleciterà il governo.
Inoltre l’Amministrazione, a seguito delle nostre sollecitazioni, ha sostenuto che i tavoli prefettizi non annullano le autonomie scolastiche, sui trasporti si sta già lavorando e il 20 Aprile si terrà un incontro del MI anche col Ministero dei trasporti, sarà comunque prestata grande attenzione al tema delle autonomie regionali. Il MI si è impegnato anche a sollecitare il raccordo con i sindacati presso gli USR e gli UAT e ad aggiornare prontamente le stesse organizzazioni sindacali dopo il pronunciamento del CTS di domani; mentre sul protocollo degli esami di Stato è stato chiesto ai sindacati di avanzare specifiche proposte che saranno certamente esaminate dall’Amministrazione.
La FLC CGIL ha chiesto che in queste condizioni il Governo rivaluti la scelta per la ripresa delle attività scolastiche prevista per il 26 aprile prossimo ed ha ribadito che in ogni caso la riapertura integrale non può che avvenire con la contestuale messa in opera di tutte le misure che perseguano l’obiettivo del lavoro in sicurezza a partire, lo ribadiamo, dalla ripresa immediata della campagna di vaccinazione.