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Insegnamento della religione cattolica: la FLC diffida il Governo al rispetto della Costituzione

No ai provvedimenti lesivi della laicità dello Stato

15/12/2005
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La FLC Cgil diffida il Governo ed il Ministro dell’Istruzione.

La FLC Cgil, ha dato mandato al proprio Ufficio Legale di predisporre una diffida da notificare al Governo ed al Ministro dell’Istruzione, affinché ciascuno, per le proprie competenze, provveda a ritirare immediatamente tutti i provvedimenti lesivi del principio di laicità dello Stato e delle norme Costituzionali.

Come è noto, infatti, anteriormente all’entrata in vigore della Legge Moratti e dei decreti legislativi relativi al I e II ciclo di istruzione, nei piani di studio delle istituzioni scolastiche statali, a seconda delle tipologie di scuola, l’insegnamento dell’ora di religione compariva non tra le materie obbligatorie, ma tra quelle che la scuola era obbligata a fornire.

Successivamente, però, in tema di insegnamento della religione cattolica, dapprima il Governo con i Decreti sul I e II ciclo, poi il Ministro dell’Istruzione, con gli atti applicativi, violando, palesemente, sia gli artt. 7,8, 19 e 20 della Costituzione che la normativa ordinaria in tema di insegnamento della religione cattolica nelle istituzioni scolastiche statali, hanno stravolto i principi affermati anche dalla giurisprudenza costituzionale ed hanno incluso l’insegnamento dell’ora di religione cattolica nel monte ore obbligatorio e conseguentemente nella scheda di valutazione. “Secondo quanto si evince dalla lettura del modello ministeriale sarebbe reintrodotta l’obbligatorietà della opzione tra l’IRC o le attività alternative” .

Tutto ciò, per la FLC Cgil è assolutamente illegittimo, dal momento che anche la Corte Costituzionale ha più volte ribadito il principio secondo il quale “se è vero che l’insegnamento della religione cattolica (al pari delle altre attività didattiche ed educative facoltative e opzionali) deve essere offerto alla libera scelta degli alunni (e quindi la scuola deve prevederla così come deve prevedere le attività didattiche ed educative facoltative ed opzionali), è costituzionalmente affermato che è un insegnamento facoltativo e come tale deve essere proposto nell’assetto didattico della scuola al pari degli altri insegnamenti facoltativi opzionali”.

La FLC, quindi, forte anche dei principi affermati in più sentenze dalla Corte Costituzionale e ricordate all’Amministrazione nella diffida inoltrata, chiede al Governo ed al Ministro di fare marcia indietro e di rispettare il bene prezioso della laicità della scuola.

Roma, 15 dicembre 2005