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Iscrizioni 2019/2020 nella scuola secondaria di II grado: si confermano le scelte delle famiglie degli ultimi anni

Licei largamente in vantaggio, la filiera tecnico professionale scelta da circa il 45% degli studenti

04/02/2019
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Il MIUR ha reso noto con un comunicato, una infografica e un grafico i primi dati sulle iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado coinvolte dalla procedura online (Primaria, Secondaria di I e II grado).

I dati sono particolarmente scarni a fronte di alcuni uffici scolastici regionali (come Toscana ed Emilia Romagna) che invece hanno pubblicato dati più analitici. Vedremo nelle prossime settimane se il MIUR fornirà, come di consueto, solo grafici e percentuali, o anche i numeri assoluti delle iscrizioni.

Come al solito particolarmente rilevanti sono le scelte delle famiglie e degli studenti riguardo i percorsi della secondaria di II grado. I dati confermano e rafforzano quanto avvenuto negli ultimi anni: i licei sono stati scelti dal 55,4% degli studenti (55,3% lo sorso anno), con piccoli spostamenti rispetto all’anno precedente tra i vari indirizzi di studio, gli istituti tecnici dal 31% degli studenti (contro il 30,7% dello scorso anno), gli istituti professionali dal 13,6% (il 14% lo scorso anno).

In attesa dei dati definitivi e analitici, è possibile fare alcune considerazioni.

Innanzitutto le famiglie e gli studenti sempre più si rivolgono a percorsi di studio che si ritiene forniscano una preparazione che consente di scegliere tra una pluralità di opzioni di studio o professionali, piuttosto che offrire sbocchi troppo specifici. Sintomatica di questa convinzione è il boom negli ultimi anni delle iscrizioni ai percorsi liceali.

I percorsi degli istituti tecnici, che di fatto rinviano al terzo anno la scelta di indirizzo a fronte di un biennio unitario, continuano a mantenere e quest’anno rafforzano, un peso assai rilevante nelle scelte delle famiglie e degli studenti. Anche in questo caso è possibile scorgere un senso di continuità e coerenza con quanto sta avvenendo nei licei.

Invece prosegue il trend discendente degli istituti  professionali che rimangono ancorati all’idea di scelte di vita precoci e a percorsi a vicolo cieco, che stanno favorendo una sempre più marcata segmentazione e canalizzazione tra gli studenti. In più si conferma che l’affrettata e improvvida attuazione del riordino senza alcun coinvolgimento di chi opera tutti i giorni nella scuola, non ha ricadute in termini di orientamento sulle scelte degli studenti.

Quanto sta avvenendo, dovrebbe orientare i decisori politici verso un rafforzamento dell’obbligo di istruzione nella prospettiva dell’elevamento dell’obbligo scolastico a 18 anni, soprattutto per combattere i processi, sempre più evidenti, di separazione e canalizzazione fra studenti e di gerarchizzazione tra i percorsi di studio. Si tratta di un obiettivo che la CGIL da anni ritiene prioritario per lo sviluppo civile, sociale, culturale ed economico del nostro Paese. Come FLC CGIL riteniamo che i tempi siano ormai maturi per imboccare con decisione questa strada.

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