Mobilità 2022-2025: non ci sono le condizioni per firmare il rinnovo del CCNI
Ancora interventi sulla proposta di testo, ma insufficienti a risolvere le criticità che come FLC CGIL abbiamo evidenziato. Le nostre richieste: l’amministrazione non risponde e intende chiudere la trattativa.
Dopo l’incontro di martedi 25 gennaio, le organizzazioni sindacali sono state convocate oggi 27 gennaio 2022 per proseguire il negoziato sul rinnovo del CCNI triennale 2022-2025 concernente la mobilità del personale docente, educativo e ATA.
Speciale mobilità scuola
Per l’amministrazione il percorso, nonostante ci sia stato un solo giorno di confronto sul testo modificato dal MI, è in fase conclusiva anche se di fatto la trattativa è stata condotta insieme ad un’unica sigla, circostanza, questa, che costituisce una situazione inedita e non certo rappresentativa delle istanze di tutti.
La bozza di testo è stata integrata con alcuni nuovi passaggi illustrati dal capo dipartimento, modifiche del tutto insufficienti a segnare un vero cambiamento nella direzione da noi chiesta. Ecco alcune delle nostre proposte che possiamo sintetizzare in questi punti:
- l’estensione del superamento dei vincoli di permanenza e non solo una sua attenuazione temporanea e occasionale, in modo da non creare fratture nella platea dei destinatari
- per i docenti, la rimozione del vincolo in esito al movimento ottenuto, affinché non venga penalizzato il tentativo di riavvicinamento alla residenza operato per fasi successive, soprattutto laddove le distanze sono considerevoli
- la cancellazione del vincolo triennale per i DSGA neo-assunti, unici cui viene inspiegabilmente mantenuta l’imposizione, secondo una non-volontà di intervenire pur con gli stessi strumenti che hanno consentito l’attenuazione per i docenti.
- Il superamento dei blocchi imposti al personale ex lsu e appalti storici internalizzato facente parte a tutti gli effetti del personale ATA
- la modifica del linguaggio che, così com’è, risponde ad una convenzione tutta ministeriale, fatta di leggi e riferimenti a fonti normative. Il CCNI deve essere chiaro e comprensibile a tutti, ed è esigenza sempre più diffusa quella di evitare ogni passaggio che induca equivocità e interpretazioni divergenti
- l’autonomia del CCNI rispetto alla legge, in particolare su materie delegate, ovvero di competenza della contrattazione, quale è la mobilità. Quindi l’inserimento della clausola di riapertura dello stesso, pur nella vigenza triennale, nel caso in cui intervenga la sottoscrizione del nuovo CCNL
In presenza di un testo ancora in evoluzione, abbiamo espresso la nostra disponibilità a trattare “ad oltranza” per arrivare ad una soluzione che aprisse alle nostre richieste.
L’amministrazione, dietro motivi ostativi tra legge e tempistica, si è trincerata nel silenzio, evadendo qualsiasi tipo di risposta e con l’unico obiettivo di arrivare alla firma.
Nel prendere atto che il proseguimento della trattativa è stato negato e in assenza, ad oggi, di una qualsiasi intenzionalità dell’amministrazione a dare un senso pieno al percorso contrattuale, riteniamo, come FLC CGIL non ci siano le condizioni per concludere il negoziato con la sottoscrizione del nuovo CCNI.