Mobilità scuola 2016/2017. Informativa sindacale su ambiti territoriali e contratto integrativo
Dall’amministrazione solo risposte negative alle richieste sindacali. Confermata l’istituzione degli ambiti. Prosegue la nostra battaglia contro la chiamata diretta e per fermare i meccanismi infernali della mobilità.
L’amministrazione, facendo seguito agli impegni assunti nel corso del precedente incontro ha fornito ai sindacati una informazione molto carente, e solo verbale, in merito ai criteri generali definiti in seno al gruppo di lavoro (costituito presso il Miur con DM del 14/10/2015) sulla prossima costituzione degli ambiti territoriali. Tali criteri verranno inviati (con nota ministeriale o direttiva di prossima emanazione ai sensi del comma 66 della legge 107/15) ai direttori scolastici regionali per quanto di loro competenza.
In sintesi questi i criteri generali decisi dal Miur
- La dimensione dell’ambito territoriale sarà sub-provinciale
- Nessun ambito sarà costituito con scuole di diversa provincia o regione.
- Lo stesso ambito dovrà avere scuole sia del primo che del secondo ciclo.
- Le scuole che faranno parte di un certo ambito territoriale lo dovranno essere nella loro interezza (quindi anche se hanno, ad esempio, sezioni staccate o plessi in comuni diversi).
- “Di norma” gli ambiti dovranno avere un numero di alunni non superiore a 40.000.
- Nelle città metropolitane il numero di alunni potrà arrivare fino a 60.000, in giustificazione della viciniorità delle scuole e del criterio di facile raggiungibilità.
- Nelle zone di minore densità abitativa, o di difficile comunicazione, il numero di alunni non dovrebbe comunque scendere sotto ai 22.000.
- Se debitamente motivate ci potranno essere delle eccezioni al numero minimo di alunni (ad esempio nelle zone montane oppure nelle province che hanno un numero complessivo di alunni inferiore a 22.000, quali ad esempio Gorizia, Isernia, Verbania ed Oristano).
Informativa del Miur sul contratto integrativo della mobilità 2016/2017
Rispetto ai nodi preliminari rappresentati unitariamente dai sindacati nell’incontro del 12 novembre scorso, l’amministrazione ha dato le seguenti risposte:
- la mobilità rimarrà con cadenza annuale
- i soli docenti neo-assunti in fase zero ed A e i docenti titolari sul sostegno nel secondo grado (attualmente titolari DOS) avranno diritto a chiedere la sede definitiva di scuola nella mobilità di seconda fase (e per questi ultimi si tratta di una novità che segue una nostra ferma richiesta).
- gli altri docenti potranno fare domanda di mobilità, sia territoriale che professionale, solo chiedendo gli ambiti territoriali (l'amministrazione propone che la quota riservata alla mobilità professionale sia del 30% ).
- prioritariamente i docenti assunti entro il 2014-15 e, successivamente, anche i docenti assunti in fase B o C, ma solo se assunti dalle GAE avranno diritto a partecipare alla mobilità straordinaria (ai sensi del comma 108 della legge 107/15), per tutti i posti e per tutti gli ambiti territoriali.
- confermato il blocco triennale per la mobilità verso altra provincia, sia per i docenti assunti in fase zero ed A sia per coloro immessi in ruolo da concorso in fase B o C.
Infine, l’amministrazione ha comunicato di aver presentato un emendamento finalizzato alla proroga dell’assegnazione provvisoria interprovinciale anche per l’anno scolastico 2016/17 dei docenti assunti entro il 2014/15.
La posizione della FLC CGIL
La FLC CGIL, assieme a tutti gli altri sindacati, ha ribadito ancora la netta contrarietà all’attivazione degli ambiti territoriali in quanto strettamente connessi alla chiamata diretta dei docenti da parte della dirigenza scolastica. E questo per noi è un fatto inaccettabile.
Incomprensibile l’ostinazione dell’amministrazione nel rifiutare qualsiasi proposta atta a “contenere” le tante contraddizioni della legge, principalmente riconducibili al diritto di salvaguardare la titolarità di sede dei docenti soprannumerari (o ex soprannumerari) e al diritto di tutti di accedere alla mobilità con le stesse opportunità, indipendentemente dalla fase di immissione in ruolo.
Il sindacato in tutta la fase di confronto sulla 107 non ha mai fatto mancare il suo contributo competente, ma finora le risposte dell’amministrazione sono state molto deludenti. Se non ci saranno profondi ripensamenti non esisteremo a aprire un vasto contenzioso per contrastare l’illegittimità di certi provvedimenti; anche da questo atteggiamento di chiusura si capisce che la “Buona scuola” in realtà non sta a cuore a chi l’amministra.
Verificheremo nel prossimo incontro, previsto per il pomeriggio del 14 dicembre, se saranno accolte le richieste avanzate unitariamente, anche oggi, da tutti i sindacati.