Parità scolastica: prosegue il confronto con il MIUR
Incontro del 24 aprile sulle problematiche relative allo stato di applicazione della legge di parità
Il 24 aprile u.s., nell’ambito del confronto aperto a suo tempo sulle problematiche relative allo stato di applicazione della legge di parità, si sono incontrate le organizzazioni sindacali di Cgil-Cisl-Uil e Snals e il Direttore Generale della Area della Parità Scolastica, dott.ssa Silvana Riccio. Era presente alla seduta, su esplicita richiesta da parte delle organizzazioni sindacali, l’onorevole Mariolina Moioli nella sua qualità di presidente della commissione sulla parità scolastica istituita dal Ministro, signora Letizia Moratti. Si è trattato di un primo confronto con la responsabile della commissione teso a fare il punto su quanto in quella sede è stato elaborato. In particolare le organizzazioni sindacali hanno rappresentato la necessità di aprire anche con la stessa commissione un tavolo di confronto permanente sull’intera tematica con particolare attenzione non solo alla verifica costante dei requisiti richiesti dalla legge per il riconoscimento alle scuole non statali dello status di scuole paritarie ma soprattutto in relazione ai processi di armonizzazione normativa indispensabile affinché si realizzi compiutamente, sotto questo aspetto, il dettato legislativo. L’onorevole Moioli ha precisato che i lavori della commissione stanno proseguendo a ritmi serrati ma che comunque ancora non si addiviene a decisioni risolutive finali in quanto le normative di riferimento sono complicate, come pure è stato complicato venire in possesso di tutti i dati relativi alle scuole con particolare riferimento al settore della scuola materna. Comunque sono state confermate le linee portanti della legge che prevedono, alla fine del periodo transitorio, la costituzione di scuole paritarie e scuole non paritarie, ovvero il definitivo superamento di quanto previsto dall’attuale assetto legislativo sulla scuola non statale. La coordinatrice ha convenuto con le organizzazioni sindacali sulla necessità, anche per la stessa Amministrazione, di avere un quadro completo delle scuole paritarie che non si fondi sulla sola dichiarazione cartacea ma sulla effettiva esistenza dei requisiti richiesti da parte delle istituzioni scolastiche, perché solo così è possibile fare una prima valutazione sulla qualità del servizio. E’ stato, però, sottolineato che tale compito spetta, a seguito del decentramento delle competenze del Ministero, alle Direzioni Generali che sono chiamate, pertanto, a svolgere un ruolo di verifica fondamentale. Sulla base di ciò diventa prioritario per le organizzazioni sindacali aprire con le Direzioni Regionali un tavolo di confronto analogo a quello istituito a livello nazionale, con un piattaforma puntuale sia in riferimento al rispetto dei vincoli posti dalla legge, che rispetto ai finanziamenti e alla loro erogazione sapendo che a partire da settembre venturo sarà competenza delle regioni provvedere al loro utilizzo. Solo, così, si potrà avere un quadro puntuale sullo stato di applicazione della legge. Infine il Direttore Generale informa le organizzazioni sindacali che l’Amministrazione ha acquisito il parere dell’Avvocatura Generale sui contratti collettivi e sulle prestazioni autonome nella scuola paritaria e che sulla base di tale parere viene emanata una specifica circolare (si veda il commento e la cm pubblicata sia sul sito che su Appunti) in cui viene confermato lo spirito della legge, ovvero che il 75% delle prestazioni del personale docente sono da considerarsi come prestazioni subordinate e quindi disciplinate dai ccnl di settore; mentre nella misura massima del 25% è consentito il ricorso a prestazioni volontarie e autonome. Per le organizzazioni sindacali tale parere fa chiarezza su di una interpretazione distorta della legge che la dice lunga sulla politica di alcune associazioni sindacali più protese alla speculazione a danno del lavoro che alla qualità del servizio. Rimane comunque, sempre per le organizzazioni sindacali, la necessità ora di fare chiarezza su come e quando, ovviamente relative a quel 25%, è consentita la prestazione autonoma e volontaria dei docenti in conformità con quanto stabilisce la legge e la stessa giurisprudenza. A tal proposito la stessa onorevole Moioli ha espresso l’opinione che secondo Lei tale ricorso possa avvenire solo per quanto concerne le prestazioni extracurriculari. Quest’ultima dichiarazione fa certamente ben sperare su un positiva chiarificazione di un aspetto della legge a suo tempo da noi stessi contestato.
Roma, 30 aprile 2002