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Parte la valutazione esterna delle scuole: per andare dove?

Cautela per l’avvio, ma incombono come macigni le norme della legge 107/15.

13/05/2016
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Da alcune settimane è partita l’operazione valutazione esterna delle scuole. I Nuclei Esterni di valutazione (NEV) stanno effettuando le visite presso le istituzioni scolastiche individuate dall’Invalsi, così come previsto dall’art. 6 del Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione (DPR 80/13).
Il DPR 80/13 prevede che la valutazione esterna si sviluppi lungo il seguente itinerario

  1. individuazione da parte dell'Invalsi delle situazioni da sottoporre a verifica, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia previamente definiti dall'Invalsi medesimo
  2. visite dei nuclei di valutazione esterna, formati da un dirigente tecnico del contingente ispettivo e da due esperti, secondo il programma e i protocolli di valutazione adottati dalla Conferenza per il coordinamento funzionale del sistema nazionale di valutazione;
  3. ridefinizione da parte delle istituzioni scolastiche dei piani di miglioramento in base agli esiti dell'analisi effettuata dai nuclei.

La Direttiva 11/14 e la Circolare Ministeriale 47/14 stabilivano che le scuole da sottoporre a verifica sarebbero state, per il triennio 2015/16 – 2017/18, fino ad un massimo del 10 per cento del totale (circa 800) per ciascun anno scolastico, così individuate: il 7 per cento attraverso gli indicatori di efficienza e di efficacia e il 3 per cento in base a campionamento casuale.

La Conferenza per il coordinamento funzionale del sistema nazionale di valutazione, formata dal presidente dell’INVALSI, dal presidente dell’INDIRE, e da un rappresentante del contingente ispettivo nominato dal MIUR, nella riunione del 23 dicembre 2015 (vedi correlato) aveva stabilito che le istituzioni da visitare, tra marzo e maggio 2016, sarebbero state 350-400 di cui 20 paritarie. La Conferenza aveva inoltre stabilito che per l’individuazione delle scuole si procederà all’estrazione di un campione statistico delle scuole con riguardo: a) alla macroarea geografica; b) al ciclo scolastico. Nell’ambito di ciascuna macroarea geografica il numero di scuole estratte per ogni regione sarà proporzionale al numero di scuole presenti nella regione stessa. La durata della visita per ciascuna scuola sarà di tre giorni.
Nella riunione della Conferenza del 3 marzo 2016 è stata apportata una significativa modifica al cronoprogramma precedentemente stabilito. Infatti: ”In seguito ad una formale richiesta del Miur nella quale viene espressa l’esigenza di alcuni USR, e dello stesso Ministero, di poter contare, almeno parzialmente, sul servizio ordinario dei dirigenti tecnici del contingente ispettivo SNV, la Conferenza decide che le 8 (o più) istituzioni scolastiche assegnate a ciascun dirigente tecnico del contingente possano essere effettuate fino al 15 dicembre 2016. Di norma ciò avverrà svolgendo 4 visite nel periodo aprile-maggio 2016 e altre 4 nel periodo settembre-dicembre. L’INVALSI indicherà le scuole da visitare nel periodo marzo-maggio 2016.”
Nella medesima riunione la Conferenza ha adottato il programma e il protocollo che verranno utilizzati dai nuclei esterni di valutazione (NEV). In precedenza la Conferenza aveva diffuso un documento divulgativo sull’intera operazione. Inoltre alla fine del mese di febbraio i componenti dei NEV avevano effettuato un training formativo comune di quattro giorni finalizzato a condividere i protocolli della visita e alcuni strumenti che guideranno i diversi momenti della visita stessa. Con la Determinazione n. 15 dell’INVALSI del 2 febbraio 2016 sono approvati gli elenchi per il conferimento di 178 incarichi di prestazione di lavoro autonomo occasionale ad esperti valutatori, al fine della costituzione dei Nuclei di Valutazine Esterna (NEV). La Determinazione n. 17 del 4 febbraio 2016 ha rettificato e integrato la Direttiva n. 15.

In base al documento divulgativo il percorso di valutazione esterna è articolato in tre fasi

  • prima della visita a scuola, il nucleo di valutazione esterna legge e analizza i documenti e i dati sulla scuola e organizza la visita di valutazione esterna
  • durante la visita, il nucleo procede con la raccolta di dati e informazioni attraverso interviste, analisi di documenti e osservazione degli spazi
  • dopo la visita, il nucleo formula i giudizi sulla scuola e le relative motivazioni, stende il rapporto di valutazione esterna e restituisce i risultati alla scuola.

Prima della visita i componenti del NEV:

  • leggono i documenti più importanti prodotti dalla scuola, con particolare attenzione al Rapporto di autovalutazione (RAV) e al Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF)
  • esaminano inoltre i dati e gli indicatori - disponibili sulla piattaforma online del MIUR - che offrono una fotografia dall’esterno della scuola.

La visita di valutazione esterna ha una durata di tre giorni e si articola di norma nelle seguenti fasi

  • incontro iniziale con il dirigente scolastico, lo staff di dirigenza e il nucleo interno di valutazione (NIV);
  • raccolta delle evidenze attraverso interviste individuali e di gruppo, finalizzata a indagare il punto di vista delle diverse componenti della scuola
  • visita e osservazione degli spazi della scuola con particolare attenzione al loro utilizzo
  • incontro conclusivo con il dirigente scolastico, lo staff di dirigenza e il nucleo interno di valutazione e breve comunicazione informale sugli esiti della visita. Questo incontro rappresenta un primo momento informale, che anticipa e non sostituisce il Rapporto di valutazione esterna che la scuola riceverà formalmente nelle settimane successive alla visita.

Sulla base delle evidenze emerse durante la visita, il NEV formula un giudizio collegiale per ciascun ambito oggetto di valutazione. Il giudizio consiste nell’attribuzione del livello che descrive meglio la situazione della scuola, scelto tra i sette previsti dalla scala di valutazione, da 1 ("situazione molto critica") a 7 ("situazione eccellente").
Dopo la visita valutativa il NEV redige un Rapporto di valutazione esterna (RVE) e lo invia alla scuola. Dopo che la scuola ha potuto visionare ed eventualmente commentare il RVE, uno dei valutatori - generalmente il dirigente tecnico oppure l’esperto interno al mondo della scuola - torna a scuola per presentare i risultati della valutazione. Gli incontri di restituzione sono finalizzati a favorire una connessione convincente tra la fase diagnostica della valutazione esterna e quella più operativa dell’individuazione degli obiettivi del Piano di Miglioramento.
Per questo primo anno il RVE, sia esso positivo che negativo, non sarà pubblicato. A tal proposito la Conferenza ha richiesto ai componenti dei team la massima riservatezza sui dati e ritiene che sia opportuno dare pubblicità agli esiti delle visite solo alla fine del ciclo di valutazione, cioè tra tre anni, quando la scuola avrà steso il piano di miglioramento e avrà realizzato la rendicontazione sociale.
È evidente la stridente contraddizione tra la cautela con cui la Conferenza sta cercando di impostare tutta la delicatissima fase della valutazione esterna delle scuole, con quanto invece accaduto in questi ultimi mesi: RAV forzato verso altre finalità, Piani Triennali dell’Offerta Formativa pubblicati in una situazione di totale incertezza, piani di miglioramento adottati in fretta e furia, nomina di dirigenti tecnici precari. A questo occorre aggiungere le forti preoccupazioni per l’implementazione di nuovi indicatori nell’ambito della rivisitazione del format del Rapporto di Autovalutazione. Infatti non è affatto chiaro quale sarà il peso delle innovazioni introdotte dalla Legge 107 ed in particolare su bonus, alternanza scuola lavoro e Piano Nazionale Scuola Digitale. È forte la spinta del MIUR a piegare tutto il processo di valutazione verso la verifica dell’applicazione pura e semplice di quanto previsto dalla legge 107/15. Contro questa ulteriore involuzione che potrebbe coinvolgere anche il SNV è in corso in tutta Italia la raccolta delle firme per i referendum relativi all’abrogazione delle norme più negative della legge n. 107 del 2015.