Il “Patto per la scuola”: ecco i ventuno punti sottoscritti da Governo e Sindacati. Ora un impegno concreto per la sua realizzazione
Il “Patto” sottoscritto a Palazzo Chigi, contiene precisi impegni su: reclutamento, stabilizzazione, formazione, contrattazione, riduzione alunni per classe e altri temi di rilievo per il sistema di istruzione.
Giovedì 20 maggio 2021, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi su delega del Presidente del Consiglio e i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri per CGIL CISL e UIL, hanno firmato un importante documento di impegni per il rilancio della scuola, la valorizzazione del personale scolastico e la promozione del protagonismo di tutte le componenti del mondo della scuola. Al testo sottoscritto si è giunti a seguito di un lungo confronto partito all’indomani dell’Intesa sul lavoro pubblico firmata lo scorso 10 marzo.
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Il confronto ha conosciuto un’accelerazione a partire dal 6 maggio, approdando alla sua positiva conclusione con ben ventuno punti di precisi impegni, tutti da affrontare congiuntamente fra le parti e tutti finalizzati ad incrementare ed elevare la qualità dell’offerta formativa e il superamento della dispersione scolastica.
Il patto va applicato subito e integralmente, a partire dal Decreto sostegni, che dovrà contenere le misure necessarie per la stabilizzazione di tutti precari.
Un’importante premessa
Di notevole significato politico la premessa che precede gli impegni concordati. La scuola, viene precisato, è “risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale” e le risorse europee consentiranno di “rilanciare la centralità della scuola per il Paese” compresi Convitti, Educandati nazionali, CPIA, attraverso “il superamento di situazioni di povertà educative e dei divari territoriali” nella consapevolezza che “un accordo corale sull’istruzione e la formazione per il Terzo millennio deve passare attraverso il pieno compimento della riforma costituzionale dell’autonomia scolastica, a garanzia dell’unitarietà del sistema di istruzione”. A questo scopo si rendono necessari “interventi strutturali e organici, evitando provvedimenti frammentati” in un’ottica “di valorizzazione di tutte le persone che in esso sono impegnate compreso il personale scolastico italiano operante all’estero”.
I ventuno punti
Tutti estremamente importanti gli impegni che le parti sottoscrivono. Fra questi, per l’impatto immediato che essi potranno avere sul sistema scolastico, vanno segnalati i temi per i quali la CGIL e la FLC hanno sottolineato la necessità e l’urgenza di soluzioni immediate: in primo luogo la lotta il precariato e la promozione della stabilità nella scuola. Il 1° settembre 2021 è una data e un obiettivo, una ripartenza senza le annose e ormai croniche disfunzioni a cui la collettività assiste da anni, è stata la prima e importante rivendicazione che abbiamo posto all’attenzione dell’Amministrazione: ogni cattedra, ogni ufficio, ogni presidenza, a settembre siano coperti dal personale necessario, nella consapevolezza che la stabilità, la tempestività della copertura, la continuità del servizio, sono la condizione necessaria per rilanciare la scuola del nostro Paese.
A tal fine è necessario mettere in atto ogni misura per assumere il personale e ottenere la copertura e la stabilità dei posti vacanti, anche attraverso procedure inedite e semplificate. In questo quadro si impone l’avvio immediato di un meccanismo di assunzioni che sia regolare e non più sporadico e frutto di situazione emergenziale.
Altro punto importante e decisivo per dare un segnale di riconoscimento della centralità delle professioni scolastiche è quello del perseguimento, tramite il contratto, di una concreta valorizzazione del personale (dai docenti agli ATA, ai dirigenti scolastici, agli educatori) con apposite risorse stanziate in coerenza con il “Patto per l’Innovazione del lavoro pubblico”.
Accanto a ciò nell’accordo si puntualizza la necessità di una politica programmatoria sugli organici in funzione di una riduzione del numero degli alunni per classe e per istituzione scolastica, in coerenza con quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Completano il quadro degli impegni i temi della sicurezza, della individuazione e distinzione delle responsabilità in materia di sicurezza degli edifici scolastici, della formazione iniziale e in servizio per ogni specifica professionalità, del rafforzamento e supporto all’autonomia scolastica, del rafforzamento della struttura centrale e periferica dell’amministrazione, della semplificazione delle procedure e della normativa (redazione di un nuovo testo unico della scuola), della mobilità del personale e della dirigenza, del potenziamento della istruzione tecnica e professionale.
Con una metodologia improntata alla partecipazione e al confronto, su tutti questi temi l’Amministrazione sottoscrive un impegno di consultazione e confronto permanente e preventivo con le Organizzazioni sindacali al fine di rendere effettiva l’intenzione esplicitata dal Ministero di operare, tramite specifici tavoli tecnici, con il coinvolgimento attivo delle forze sindacali.