Più risorse, meno chiacchiere. La scuola non è uno spot
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi torna a parlare di scuola in un video registrato in occasione della ripresa delle lezioni.
Anno nuovo, solita vecchia propaganda.
Il video del premier sulla Buona Scuola apparso sul canale YouTube del Governo è l’ennesimo spot dal sapore vagamente millantatorio che, guardandosi bene dall’indicare nel merito obiettivi e contenuti, annuncia l’apertura di una misteriosa fase 2 del processo “democratico” di riforma, inaugurato dall’annuncio di fine estate de “La Buona Scuola” che, sempre a sentir Renzi, sarebbe stato boicottato dai mass-media…
Così il premier ci augura il buon anno segnalandoci che dopo la “grande apertura al dibattito”, dopo le fanfare, la tournée ministeriale, il mega-sondaggio strombazzato da pubblicità e giornaloni (sui cui esiti poco e nulla è dato sapere), ora si farebbe sul serio. “Entro fine febbraio scriviamo i decreti”, ci avverte Matteo, voi continuate pure a partecipare, a discutere, a criticare… “è una ricchezza”. Intanto noi tiriamo avanti.
Il sondaggio della FLC CGIL, realizzato da Quorum in contemporanea con quello del Governo, racconta un’Italia diversa: chi fa la buona scuola tutti i giorni - insegnanti, studenti, personale ATA, dirigenti scolastici - sa bene come stanno le cose: tagli, risorse che mancano, blocco dei contratti e degli stipendi, una fumosa e tragicomica cancellazione degli scatti d’anzianità a favore di una meritocrazia stracciona e dirigista (con quote già decise dall’alto, ogni anno, e il connesso rischio dell’arbitrio e della discrezionalità) e una sentenza della Corte di Giustizia Europea (a seguito della causa dei sindacati, tra cui la FLC CGIL) che impone all’Italia l’assunzione di TUTTI i precari della scuola (kit volantini e brochure).
Non c’è bisogno di annunci, insomma, né tantomeno di paroline magiche, ma di risorse e idee per rilanciare la scuola e l’istruzione pubblica: le chiacchiere stanno a zero.