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Formazione iniziale: TFA speciali (PAS), il Ministero smentisce se stesso

Una proposta macchinosa e inaccettabile

01/06/2012
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Nel corso dell'incontro al MIUR di venerdì 1 giugno 2012, è stata illustrata alle organizzazioni sindacali una prima ipotesi di provvedimento sui TFA speciali: destinato a permettere l'accesso al TFA senza preselezione e senza dover effettuare il tirocinio ai docenti con servizio.

Malgrado le indicazioni e proposte presentate nel precedente incontro (vedi correlati) la proposta rimane totalmente inaccettabile in quanto prevede comunque di aver effettuato servizio per tre anni scolastici (almeno 180 giorni) e soltanto per la classe di concorso/tipo di posto richiesto. Non è chiaro a partire da quale data tale servizio debba essere maturato: il tentativo di far decorrere il servizio dal 2008 è stato prontamente restituito al mittente.

Inoltre è prevista l'ammissione solo per i TFA già attivati creando una pericolosa disparità di trattamento.

Non è certamente quanto richiesto dalle organizzazioni sindacali e dalle migliaia di docenti che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole pur non avendo l'abilitazione. E non corrisponde neppure agli annunci roboanti dei giorni scorsi che hanno anche determinato dubbi e perplessità sull'iscrizione ai TFA ordinari.

Si tratta della totale sottovalutazione della reale situazione dei docenti precari che spesso sono costretti a lavorare per insegnamenti diversi da un anno all'altro e non sempre per l'intero anno scolastico. La professionalità docente non è legata alla consecutività della supplenza ma allo svolgimento della stessa, anzi in alcuni casi è perfino più "arricchente" svolgere supplenze in più situazioni diverse.

Se a questo si aggiunge che l'ipotesi di una procedura di urgenza è stata bloccata dalla Corte dei Conti (in questo eravamo stati facili profeti), questa ipotesi rischia di avere tempi molto lunghi legati all'approvazione di un regolamento integrativo di quello sulla formazione iniziale (DM 249/10). Come avevamo segnalato, l'approvazione di un Decreto legge sarebbe stata la strada giusta per assumersi fino in fondo la responsabilità politica di questa scelta e garantirne l'immediata applicabilità.

Alla luce di questa situazioni, tutte le organizzazioni sindacali hanno immediatamente richiesto un incontro urgente la Ministro per affrontare la questione a livello complessivo e chiedere la piena assunzione di responsabilità rispetto ad annunci che hanno determinato aspettative e tensioni e che invece sembrano ormai cadere nel vuoto.