Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Scuola » Precari » Il Ministro Giannini chiude la porta a tutti i precari della scuola

Il Ministro Giannini chiude la porta a tutti i precari della scuola

A colpi di decreti si abbatte la legislazione vigente e le sue tutele. Per andare dove?

23/05/2014
Decrease text size Increase  text size

La FLC CGIL con la sua proposta sul reclutamento e sulle diverse modalità di definizione degli organici della scuola pubblica si schiera dalla parte di tutte le tipologie di precariato, in nome del diritto al lavoro stabile in una scuola pubblica di qualità. Bisogna coprire tutti i posti vacanti e disponibili e rivedere la riforma Fornero in modo da allargare il numero delle immissioni in ruolo.

Certamente, chiediamo rispetto per gli anni di servizio di coloro che in questi anni hanno costruito sul loro lavoro percorsi di vita. Come si fa a dire, in un Paese dove non c’è lavoro, “dal 1° settembre 2014 non ci servi più!” come è stato detto oggi alla delegazione dei docenti dei PAS che protestavano davanti al Ministero per la penalizzazione del punteggio previsto nel decreto sulle graduatorie d’istituto, ma soprattutto per il mancato inserimento con riserva in 2° fascia, qualora si abilitino dopo la scadenza dei termini per l’inserimento.

Chiediamo rispetto per coloro che essendosi abilitati col TFA o apprestandosi a farlo col nuovo bando, avrebbero voluto nella loro prospettiva un concorso pubblico che sembra essere scomparso dagli intenti della ministra Giannini, che ha prorogato con l’ennesimo decreto le graduatorie del concorso del 2012 per 3 anni.

Chiediamo rispetto per la legge del 2006 che ha dichiarato ad esaurimento le allora graduatorie permanenti e lo chiediamo reclamando un piano di stabilizzazioni che restituisca alla scuola pubblica dignità di ruolo e di funzione a cominciare dal riconoscimento per la professionalità dei docenti precari che si misura ogni anno con difficoltà sempre crescenti come l’incertezza del futuro.

Forse questo sparare nel mucchio per dividere i contendenti ha lo scopo di arrivare a regole di reclutamento diretto da parte delle scuole che niente hanno a che vedere con il dettato costituzionale della libertà di insegnamento? Il nostro sindacato continua a chiedere al Ministro Giannini un tavolo di confronto che spazzi via questo dubbio che via via si sta trasformando in una tragica certezza. Chiediamo certezze per tutti.